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Diventa nessuno e riuscirai a cambiare volto. Per tutte le ultime due stagioni dello show HBO, Arya Stark (Maisie Williams) ha lavorato, accudito cadaveri, pulito il pavimento della casa del Bianco e del Nero, ha imparato a combattere, con o senza il dono della vista, ha cercato di diventare nessuno. Adesso, nell’episodio di Game of Thrones 6×08, la giovane Stark arriva alla resa dei conti: potrà davvero diventare “nessuno”?

 
 

Altri protagonisti di questa ottava puntata del sesto ciclo del Trono di Spade ci portano ad Approdo del Re, dove la scelta di Cersei (Lena Headey) si rivela fallimentare e per la prima volta vediamo la regina madre davvero vulnerabile, più debole e indifesa di quando ha percorso nuda la città sotto gli occhi di scherno e disgusto del popolo della capitale. Altro nodo importante dell’episodio è l’assedio a Delta delle Acque: da una parte il testardo Pesce Nero, Bryden Tully (Clive Russell), dall’altra il determinato Jamie (Nikolaj Coster-Waldau). In mezzo a loro Brienne di Tarth (Gwendoline Christie), arrivata come ambasciatrice di Sansa Stark (Sophie Turner) a chiedere aiuto al nord. Pedina fallace di questo gioco di forze, Edmure Tully (Tobias Menzies), che nella coerenza del su personaggio si conferma un debole. Intanto a Meereen, Tyrion (Peter Dinklage) scopre che la sua strategia non è poi tanto efficace, mentre Varys (Conleth Hill) comincia a tessere una nuova tela. Nelle terre dei fiumi, un Sandor Clegane (Rory McCann) in cerca di vendetta incontra qualcuno che non si aspettava di ritrovare.Game-of-Thrones-6x08-9

No One è il titolo di questo episodio che, oltre a molti momenti interessanti ed emozionanti, ci consegna anche qualche tratto ridondante, come il ricordarci che Tyrion è un appassionato bevitore di vino oppure che il Mastino è un poderoso combattente nato per la battaglia. Ma in tanti altri momenti, le scene ci promettono sviluppi interessanti, relazioni che si incrinano e altre che diventano più forti, soprattutto per la prima volta dopo tanto tempo, abbiamo la sensazione che tutte le storyline possano convergere verso un solo scopo e una sola trama, abbiamo la sensazione che il racconto diventi più coeso. Anche nei momenti di rilascio della tensione, la sensazione forte che gli showrunner stiano tirando la corta e portando i nodi al pettine è importante e molto positiva per lo show, che pure fa i conti con personaggi che non vedevamo da moltissimo tempo. Emblematico il caso di Rory McCann oppure, nelle puntate precedenti, di Joseph Mawle che non vedevamo addirittura delle prime puntate della prima stagione.

Mark Mylod, al timone di Game of Thrones 6×08, indugia moltissimo nei tratti sanguinolenti di una puntata che abbonda di vittime, anche se non illustri, e che ci prepara la strada per la famigerata puntata numero 9, l’episodio più amato e temuto di ogni stagione dello show. Ci aspetta una grande battaglia per il Nord, tra due eserciti guidati dai Bastardi Snow. Se non fossimo nel mondo di George R.R. Martin, potremmo addirittura dire: che vinca il migliore.Game of Thrones 6x08

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