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Outcast romaSi è svolta a Roma l’anteprima internazionale di Outcast, la nuova serie tv Fox basata sull’omonimo fumetto e ideata dal papà di The Walking Dead, Robert Kirkman. La serie ci porta in una cittadina fittizia del West Virginia, Rome (appunto), in cui si stanno verificando strani casi di possessioni diaboliche. I macabri episodi sembrano intensificarsi quando ritorna in città Kyle Barnes, un uomo molto solo e dal passato tormentato che nasconde un segreto e, forse, anche una dote soprannaturale. Giunti nella Capitale a presentare il nuovo prodotto, che esordirà l’uno giugno su Fox, i protagonisti Patrick Fugit, Philip Glenister, Wrenn Schmidt, Reg E. Cathey e Kate Lyn Sheil hanno incontrato la stampa.

 
 

Il pilota, mostrato durante l’anteprima internazionale all’Auditorium della Conciliazione di Roma, si apre con una scena molto violenta di una possessione demoniaca che sarà neutralizzata dal protagonista picchiando letteralmente la vittima, un bambino. Non è stato strano, per Patrick Fugit, che interpreta Kyle, picchiare un bambino nella finzione?

È stato allarmante, ma credo sia stata l’intenzione di Robert Kirkman. Quando ho letto la cosa nello script sono rimasto sorpreso, ma abbiamo fatto in modo che il bimbo apparisse abbastanza maligno da giustificare la violenza per Kyle senza la ritorsione di chi poteva stare dalla parte del bambino. Il mio personaggio ha perso tutto per colpa di questa entità che lo perseguita”.

Per quello che riguarda il processo di casting, è stato interessante quello che ha raccontato Reg E. Cathey, volto noto di House of Cards. “Io non ho dovuto fare audizione, il mio personaggio, nel fumetto, ha una sola tavola ed è bianco, ma mi ha chiamato Kirkman e non ho saputo dire di no. È tanto generoso e ho detto sì senza leggere nulla, solo dopo che mi ha raccontato qualcosa della serie.” Reg E. Cathey interpreta invece il capo della polizia, Giles, un uomo con un gran rispetto per la legge e una serenità insolita nel contesto funestato dalle possessioni demoniache.

Diverso è stato il processo per Wrenn Schmidt, nella serie la sorella di Kyle, Megan, che ha raccontato di aver incontrato Patrick per un altro casting e di averlo poi ritrovato in Outcast. Kate Lyn Sheil, che interpreta la moglie di Kyle, Allison, ha confessato di aver letto il fumetto durante le riprese del pilot, mentre Philip Glenister, interprete del reverendo Anderson, l’esorcista del paese, è stato importante legare con tutti, cosa che è accaduta sul set: “Quando li ho conosciuti tutti, ho capito che sarebbe stata una grande esperienza”.

Ma com’è Robert Kirkman sul set? Per Fugit è un vero sceneggiatore che segue la storia e lascia molta libertà: “Ci chiede solo di non mandare tutto all’aria, per il resto sta molto sul fumetto, sul materiale originale”. La Schmidt aggiunge: “Se gli si chiede qualcosa lui è sempre pronto a metterci sulla giusta strada ma allo stesso tempo non è mai invadente. È molto aperto. Ci ha dato la possibilità di leggere il fumetto per farci tutti un’idea. Ci mette nella posizione di fare tutti un buon lavoro, il che è un’ottima dote per un produttore”.

Uno degli elementi preponderanti della serie, paradossalmente, non è il rapporto con il maligno, ma la solitudine dei personaggi, cosa che Fugit ha tenuto a sottolineare: “La cosa più spaventosa è la solitudine. A me non piace sentirmi solo ma in qualche modo capisco Kyle. Vuole essere amato, e amare a sua volta le persone, ma questa sua situazione particolare lo spinge a isolarsi perché teme di far del male agli altri”. Schmidt: Esplorare l’oscurità è qualcosa di catartico per un attore che lo porta dove non tutti gli spettatori vanno. Ma anche analizzare la solitudine è importante, in questo modo si hanno possibilità di crescita. Ogni personaggio della serie, a suo modo, è isolato, un reietto. Nella serie c’è la disintegrazione di ogni tipo di rapporto per colpa dell’intromissione del maligno.”

Per quanto riguarda il rapporto con l’horror, Glenister spiega: Venendo dall’Inghilterra sono cresciuto con la Hammer e ho visto molto film di Dracula, ho comprato L’Esorcista prima dell’inizio del lavoro, ma non l’ho visto, ce l’ho ancora imballato, perché non volevo essere influenzato.”

Volto amatissimo di House of Cards, in cui interpreta Freddy, amico di Frank Underwood (Kevin Spacey), Reg E. Cathey ha spiegato la differenza trai due tipi di maligno con cui si confronta nelle due serie tv: “Frank è un mostro trai mostri. Nella serie invece l’orrore è estraneo alla comunità. Ma è stato divertente passare da House of Cards a questo.”

A partire dal secondo episodio, la serie vede la comparsa di Sidney, il diavolo in persona, interpretato da Brent Spiner. L’attore è stato Data in Star Trek Next Generation, di cui Fugit è un fan accanito. “Quando ho saputo che Spiner era trai possibili candidati al ruolo di Sidney ho detto ‘cavolo rendetelo disponibile’– ha detto Patrick – per me è stato bellissimo. Mi è sempre piaciuto un sacco perché nella serie essendo un androide ha pochissimi mezzi per esprimersi. Quando il personaggio fa la sua comparsa come un misterioso nuovo arrivato a Rome è stato bello, ma la prima volta che l’ho visto con il suo costume, con le sue braccia lunghe mentre camminava in maniera un po’ rigida, proprio come Data, è stato fottutamente magnifico.”

Nell’arco della prima settimana di giugno i volti di Patrick Fugit, Philip Glenister, Wrenn Schmidt, Reg E. Cathey e Kate Lyn Sheil arriveranno sulle tv di tutto il mondo, dal momento che la Fox distribuirà più o meno in contemporanea la serie su tutti i territori in cui è diffusa. Per i protagonisti sarà un vero e proprio bagno di folla, per il quale si dicono eccitati e pronti, anche se la curiosità più grande, come è comprensibile, sarà la risposta del pubblico.Outcast

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