The Walking Dead 6×14 recensione dell’episodio con Norman Reedus

The Walking Dead 6x14Dopo diversi episodi di alto profilo, The Walking Dead 6×14 segna una battuta d’arresto nella mole spropositata e ogni volta sorprendente di emozioni che lo spettatore vive ogni settimana con i protagonisti della serie AMC.

Dopo le rocambolesche vicende degli ultimi due episodi, uno d’azione e l’altro di assedio (potremo definirli in questo modo), Twice as Far ci mette di fronte a una trama frammentaria e, dispiace dirlo, sconclusionata, in cui due gruppi escono allo scoperto per fare rifornimenti e, sebbene le loro traiettorie siano all’inizio parallele, finiscono per incrociarsi in un susseguirsi di ellissi temporali che cominciano ad abbondare in maniera preoccupante, quasi a sottolineare che non sempre le idee degli showrunner sono chiare, ormai.

The Walking Dead 6x14 2E mentre tutti aspettiamo l’arrivo di Negan (Jeffrey Dean Morgan), seguiamo Daryl (Norman Reedus) e Rosita (Christian Serratos) che accompagnano Denise (Merritt Wever) alla ricerca di medicinali, mentre Abraham (Michael Cudlitz) e Eugene (Josh McDermitt) si “godono” la loro perlustrazione in cerca di munizioni. Come è ormai abitudine, le cose non vanno per il verso giusto e l’azione, con tanto di dramma, è sempre dietro l’angolo. Quello che però maggiormente incuriosisce di questo episodio, unica traccia in continuità con la puntata della scorsa settimana, è la vicenda di Carol (Melissa McBride) che sembra essere arrivata a una svolta decisiva per lei e per il gruppo tutto. E la domanda che questo magnifico personaggio porta con sè e pone anche allo spettatore è sempre la stessa: è possibile rimanere innocenti in quel mondo? E nel nostro?

Pur mantenendo un altissimo livello di tensione e una grande qualità, più che nella scrittura, nelle interpretazioni dei protagonisti, The Walking Dead 6×14 è l’esempio principe che mette in mostra i limiti di un prodotto di altissimo valore come questo show. Sacrificando alla lunga serialità la concisione della trama e delle svolte narrative, si predilige diluire i “fatti” in senso stretto per “produrre” e quindi incassare di più.

Di Chiara Guida

Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.