Apollo 18: conferme dalla Weinstein Company

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Confermato: la Weinstein Company farà uscire a marzo 2011 Apollo 18, thriller fantascientifico “paranormale” girato in stile documentaristico e dedicato alla misteriosa missione spaziale, ufficialmente mai avvenuta. Ecco nuovi dettagli…


Con la recente scoperta di riprese russe che lasciano immaginare che la missione spaziale americana Apollo 18 si sia realmente tenuta, nonostante sia stata ufficialmente cancellata nei primi anni settanta dal Presidente Nixon, la Weinstein Company ha annunciato di aver acquistato i diritti di distribuzione di un nuovo e provocatorio progetto cinematografico intitolato Apollo 18. Diretto da Trevor Cawood e scritto da Brian Miller, il thriller fantascientifico girato in stile documentaristico verrà prodotto dal regista russo Timur Bekmambetov e da Michele Wolkoff, presidente di produzione della Bekmambetov Projects, Ltd.

La produzione è programmata per iniziare a dicembre, per una release programmata per il 4 marzo 2011. Ambientata nel contesto della Guerra Fredda, Apollo 18 getta luce sulla misteriosa e non documentata missione lunare che ufficialmente “non è mai avvenuta”. Bekmambetov, assunto dalla Russia per girare un documentario sulla stazione spaziale russa, recentemente ha ritrovato del materiale negli archivi spaziali russi che lasciano immaginare che la missione Apollo 18 sia effettivamente avvenuta, e contengano le prove di forme di vita extraterrestri. Questi stessi filmati faranno parte di Apollo 18, un thriller paranormale che mescolerà realtà e finzione.

Lo sceneggiatore Brian Miller è stato assunto dopo aver vinto il primo Astana International Action Film Festival sulle sceneggiature in Kazakhstan, fondato da Bekmambetov.

“Abbiamo conosciuto Timur con il suo film del 2004 Night Watch,” spiega Harvey Weinstein. “Recentemente ci ha portato questo materiale mai visto prima, che sembra avere a che fare con la missione spaziale Apollo 18, e come cineasti abbiamo pensato subito di portarlo sul grande schermo, per permettere agli spettatori di giudicare con i propri occhi.”

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