Il Codice Da Vinci ha guadagnato 758
milioni dollari in tutto il mondo. Il sequel, Angeli e Demoni, ha
raccolto invece una cifra di poco inferiore ma comunque
impressionante: 485.000 milioni.La Sony
dunque pensa alla tripletta ed ha già contattato Steven Knight per
adattare The Lost Symbol, il terzo libro della serie di Robert
Langdon, nato dalla penna di Dan Brown.
A quanto pare però Ron Howard, il regista di entrambi i film, non vuole tornare a dirigere il terzo film, secondo quanto dichiara una fonte vicina al regista a Deadline. A questo punto quindi non si può sapere nemmeno se ci sarà o meno un coinvolgimento di Tom Hanks, già Robert Langdon nel Codice da Vinci e Angeli e Demoni.
Ecco la trama de Il Simbolo Perduto:
Al centro dell’intrigo questa volta
troviamo la Massoneria e il ruolo che questa ha avuto nella storia
degli Stati Uniti fin dall’epoca dei Padri fondatori. La corsa
contro il tempo di Langdon e di Katherine Solomon, geniale esperta
di Noetica, li porterà a decifrare i simboli massonici di cui
Washington è pervasa, dal Campidoglio all’Obelisco, dalla Casa
Bianca fino alla Masonic House of the Temple sulla 16a Strada, per
svelare un mistero che sarebbe all’origine dell’indipendenza
americana, e che se rivelato rischierebbe di scuotere i vertici
stessi del potere politico. Ma la posta in palio è anche maggiore:
la via per trovare il Simbolo perduto, che sarebbe in grado di
evocare un enorme potere, è forse codificata in un antico
documento.
Inizia tutto una mattina, quando Robert Langdon riceve una telefonata dall’assistente del professor Solomon, suo caro amico, che gli chiede di recarsi in Campidoglio a Washington per una conferenza sulla Massoneria, società nata nel XVIII secolo, di cui Solomon fa parte.
Ma il segretario è in realtà Mal’akh, un falso massone, che, riuscito a introdursi nel Campidoglio, mettendo la mano mozzata di Solomon, che ha rapito, al centro della sala nella posizione della mano sacra: un invito a Robert Langdon, che dovrà aiutarlo ad aprire un portale a Washington, città disseminata di indizi massonici.
Come nel Codice da Vinci il romanzo mescola finzione e realtà, prendendo in prestito spunti dal mondo dell’arte, della storia e dell’architettura, per rileggerli in funzione della trama. Tra i simboli utilizzati c’è il quadrato magico, specialmente quello inserito da Albrecht Dürer nella famosa incisione Melencolia I.
Fonte: collider