Shyamalan e le accuse di razzismo

M. Night Shyamalan
Gage Skidmore from Peoria, AZ, United States of America, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

Il nuovo film di M. Night Shyamalan, L’ultimo dominatore dell’aria, è stato recentemente al centro di polemiche dovute alle scelte del regista per quanto riguarda il casting. Se nella serie originale molti dei personaggi principali erano asiatici  e la questione etnica era piuttosto complessa, i personaggi principali del film sono magicamente diventati degli… attori bianchi.

 

La cosa non è di certo passata inosservata e in occasione di una recente tavola rotonda il regista ha dovuto rispondere ad alcune domande legate al problema razziale. Shyamalan sembra aver riflettuto a lungo sulla cosa, ed è così che ha giustificato la scelta di attori bianchi per interpretare, fra gli altri, Sokka e Katara:

La cosa bella dell’anime è proprio l’ambiguità. I tratti somatici dei personaggi sono intenzionalmente un mix di razze diverse. Vuole essere ambiguo. E’ proprio questo il suo intento. Quindi quando guardiamo Katara, la mia figlia più grande sembra letteralmente la sua sosia. Questo significa che Katara è indiana, giusto? No, vale solo nella nostra casa. E i suoi amici che guardano il cartone vedono sé stessi nel personaggio. È questa la cosa bella dell’anime.

Una spiegazione che non ha coinvolto tutti, perchè effettivamente l’origine asiatica di alcuni personaggi è inequivocabile, e anche perchè lo stesso ragionamento non è valso anche per i cattivi, che in diversi casi hanno mantenuto un colore di pelle più scuro.
Shyamalan si è comunque detto convinto che il suo film, grazie ai personaggi secondari, sia un esempio perfetto di ricchezza raziale:

E’ il film con la maggior diversità culturale mai visto. Ne sono fiero. E’ uno dei motivi che mi hanno attrato al materiale originale, per vedere tutte le facce del nostro mondo in questo mondo. E solo il tempo placherà tutti quanti. Forse non vedranno le facce che volevano vedere, ma nel complesso è più di quello che si sarebbero potuti aspettare. Siamo in una tenda e sembra di trovarsi alle Nazioni Unite.

Fonte: badtaste.it

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