Secondo il regista, Ant-Man è soprattutto un film sul
restringimento. “È un genere con una lunga tradizione alle spalle,
che parte da Radiazioni BX: Distruzione Uomo e arriva a Tesoro, Mi
Si Sono Ristretti i Ragazzi e a tanti altri titoli”, afferma Reed.
“In questo caso si tratta di un film sul restringimento, aggiornato
al 2015, dunque la tecnologia va sfruttata al meglio. Deve apparire
fotorealistico. Dobbiamo credere che Scott sia davvero
rimpicciolito. Come riuscirci? E con quali metodologie? Una volta
avrebbero semplicemente costruito una matita gigante o una palla da
baseball enorme, ma in questo film abbiamo deciso di non
farlo”.
eed continua a descrivere le tecnologie utilizzate nel film. “Abbiamo usato una combinazione di riprese macro, macrofotografie, e motion capture con gli attori e le controfigure, e inoltre abbiamo costruito delle versioni in miniatura di ogni set, che abbiamo chiamato macro-scenografie. Quando Ant-Man corre sul pavimento o su un tappeto, volevo che le superfici degli oggetti sembrassero autentiche. Il fotorealismo più assoluto è diventato il nostro mantra. Usate in questo modo, queste tecnologie ci permettono di rendere le superfici tattili e tangibili, ma allo stesso tempo possiamo muovere il più possibile la macchina da presa sul set. Si tratta di una novità che distingue Ant-Man da tutti gli altri film sul restringimento”.