Un altro grave lutto segna il mondo del cinema, dopo la morte di Alan Rickman, e questa volta riguarda direttamente il cinema italiano. È l’amico Ninetto Davoli a divulgare la notizia della morte di Franco Citti, l’attore lanciato sul grande schermo da Pier Paolo Pasolini, che è morto a Roma, all’età di 80 anni, dopo una lunga malattia.
Nato il 23 aprile del 1935 a
Fiumicino, Franco Citti vive la sua adolescenza in
mezzo alla strada, tra ladri, ubriaconi e prostitute. Forse proprio
per questo Pier Paolo Pasolini lo sceglie come
protagonista di Accattone nel 1961,
divenendo uno dei volti più iconici del cinema del grande
regista. Sarà, infatti, anche in Edipo
Re, Porcile, Il
Decameron, I racconti di
Canterbury e Il fiore della Mille e una
notte.
Nel corso della sua
carriera ha lavorato con altri cineasti, in primis con il fratello Sergio, allievo di Pier Paolo
Pasolini: nell’esordio cinematografico
Ostia e in altri titoli che Sergio Citti
ha scritto insieme all’amico Vincenzo Cerami,
come Storie
scellerate, Casotto, Il
minestrone. Tra i titoli più importanti della
filmografia di Franco Citti, vanno ricordati Todo
Modo di Elio Petri,
La Luna di
Bernardo Bertolucci
e
Roma di Federico Fellini.
Impossibile non citare il ruolo di Calò ne Il padrino
I e
III.
Attivo anche in teatro, dove ha collaborato anche con Carmelo Bene, Franco Citti ha esordito alla regia con Cartoni animati nel 1997 grazie alla collaborazione del fratello Sergio. “La scomparsa di Franco Citti è un grave lutto per il cinema italiano. Attore di straordinaria intensità, legato a Pier Paolo Pasolini fin dall’esordio alla regia in Accattone, ha segnato una stagione importante della nostra cinematografia. Nel ruolo di Vittorio, così come negli altri film diretti da Pasolini, ha portato quella poesia di strada che rimarrà per sempre uno dei tratti distintivi del nostro cinema”, ha commentato Dario Franceschini, il ministro dei Beni e delle attività culturali.
Fonte: Repubblica