Netflix fuori uso in Russia, la piattaforma si spegne come protesta

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All’inizio di questa settimana, il servizio di streaming di Netflix aveva annunciato che avrebbe sospeso tutte le trasmissioni in Russia, unendosi a un elenco crescente di società che hanno tagliato i legami con il paese, come forma di protesta all’invasione ai danni dell’Ucraina, perpetrata dal Paese del Nord Europa.

 

Netflix aveva quattro progetti originali russi in lavorazione, inclusa una serie di thriller polizieschi diretta da Dasha Zhuk, che è stata messa in stand by. Netflix ha anche recentemente rifiutato di trasmettere 20 canali russi di propaganda in chiaro.

Ora, l’azienda sta compiendo un ulteriore passo verso la chiusura completa del servizio in Russia. “Date le circostanze sul campo, abbiamo deciso di sospendere il nostro servizio in Russia”, ha detto un portavoce di Netflix.

NB: Il servizio di Netflix in Russia è stato sospeso, quindi dal 7 marzo chi prova ad iscriversi a Netflix dal territorio russo non riesce. Tuttavia, chi è abbonato continuerà a vedere film e serie tv della piattaforma fino al prossimo pagamento.

Il contraccolpo economico che la Russia ha dovuto affrontare sulla scia della sua decisione di entrare in guerra con l’Ucraina è stato intenso. Non solo il paese è alle prese con sanzioni estese, ma molte società e organizzazioni si sono ritirate dalla Russia. Aziende come Microsoft, Apple e Dell hanno annunciato di aver sospeso le vendite nel Paese, mentre Ikea ha chiuso i negozi e Nike ha dichiarato che non evaderà più gli ordini online. Sul fronte dell’intrattenimento, tutti i principali studi hanno annunciato che smetteranno di distribuire i loro film in Russia.

Netflix ha anche recentemente annunciato che renderà disponibile per la visione gratuita il suo documentario del 2015 “Winter on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom“. Il film documentario è incentrato sulle proteste di Euromaidan in Ucraina, innescate dalla decisione dell’ex presidente Viktor Yanukovich di non firmare un accordo con l’Unione Europea e di rafforzare invece i legami con la Russia. Quelle proteste alla fine hanno portato alla cacciata di Yanukovich. La scelta ha anche esacerbato le tensioni con la Russia, con Vladimir Putin che ha usato il rovesciamento come pretesto per invadere e annettere la penisola di Crimea dall’Ucraina.

L’invasione russa dell’Ucraina nel 2022 ha causato una crisi umanitaria e di rifugiati, insieme a crescenti timori che possa innescare un conflitto nucleare.

Fonte: Netflix

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