Venezia 75: il Festival chiede l'”embargo” alla stampa

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La scorsa primavera la stampa di settore di tutto il mondo, in partenza per il Festival di Cannes, si rivoltò contro la kermesse francese: l’organizzazione aveva rimosso le proiezioni anticipate per la stampa, per evitare commenti severi e stroncature, con tweet rapidi e commenti social sbrigativi. Adesso anche Venezia 75 annuncia di voler tutelare i propri film in selezione dalla feroce “critica dei click”, proponendo un embargo che durerà dalla proiezione anticipata per la stampa (non viene così modificato il ritmo di lavoro dei giornalisti al Lido) fino alla proiezione ufficiale con pubblico e cast. Nessun commento, nessuna dichiarazione social, niente di niente sui film visti in mattinata durante i dieci giorni del festival. 

 

Ecco cosa si legge nel comunicato ufficiale di Venezia 75:

Le trasformazioni intervenute nel mondo della comunicazione, in conseguenza delle nuove tecnologie e della diffusione dei social, hanno alterato la tradizionale scansione dei tempi intercorrenti tra l’uscita dei commenti della stampa, e l’avvio delle proiezioni per il pubblico.

Le anticipate stampa hanno storicamente consentito ai giornalisti, partner essenziali di un festival, il tempo necessario per un proficuo lavoro. I loro commenti, all’epoca della sola carta stampata, sarebbero usciti il giorno dopo e comunque dopo la prima proiezione al pubblico.

La volontà di mantenere l’anticipata stampa per ciascun film della Mostra, e per contro l’opportunità di conservare la tradizionale scansione di tempi tra prima proiezione e primi commenti, possono essere conciliate solo dall’impegno dei giornalisti ad osservare il rispetto dell’embargo sino al momento dell’inizio della prima proiezione ufficiale al pubblico di ogni film.

Il “problema”, a Cannes, è stato gestito bene dalla stampa dopo i primi giorni di rodaggio, chissà se a Venezia 75, a film visto, la stampa riuscirà ad andare in contro alle esigenze dell’organizzazione, mantenendo fede all’embargo annunciato oggi.

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