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Il padre e lo Straniero: recensione del film di Ricky Tognazzi

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Il padre e lo Straniero: recensione del film di Ricky Tognazzi

In Il padre e lo Straniero Diego è un impiegato romano che non riesce ad accettare la grave invalidità del figlio Giacomino. Walid è un ricchissimo uomo d’affari siriano che ha un figlio con le stesse problematiche di Diego  ma che a differenza sua, ama senza discussione. I due si conoscono nella clinica in cui portano i loro figli e nasce subito una forte intesa. Da questo momento Diego inizierà un percorso di cambiamento.

La frequentazione con Walid, il suo punto di vista diverso e nuovo sul mondo, sui rapporti ma anche sui problemi dei rispettivi figli lo aiuterà ad accettare ciò che non pensava possibile ed anche a rivitalizzare il rapporto con sua moglie. Walid però non è completamente sincero con il suo nuovo amico, visto che i servizi segreti vengono in cerca di Diego per avere notizie sul ricco uomo siriano al momento scomparso senza lasciare traccia. Il protagonista si troverà ad affrontare una nuova situazione a lui completamente estranea.

Il padre e lo Straniero, il film

Il padre e lo Straniero di Ricky Tognazzi, in uscita nelle sale italiane il prossimo 18 Febbraio, è tratto dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo, che troviamo anche nel ruolo di sceneggiatore insieme allo stesso regista e a Simona Izzo. Il libro è antecedente al successo Romanzo criminale, ma, soprattutto, quando il film assume tonalità più “noir” è evidente la mano dello scrittore. Il film infatti naviga in equilibrio tra due generi; il dramma familiare e il thiller, con però con un elemento in comune, ossia la difficoltà di accettare ciò che è diverso. Nella prima parte di Il padre e lo Straniero infatti il protagonista è impegnato a mettere in discussione se stesso e i suoi limiti per vedere della bellezza anche in ciò che non è perfetto, perlomeno secondo i canoni che la società ci impone. Nella seconda parte, Diego dovrà invece affrontare se stesso per capire se la persona con cui ha stretto amicizia è in realtà qualcuno di molto pericoloso.

La difficoltà di far convivere i due generi senza passaggi forzati è molto evidente  e avvertibile in alcune parti del film che però è supportato da un cast importante sia nei ruoli principali, Diego è interpretato da Alessandro Gassman mentre Walid da Amr Waked, visto anche in Syriana con George Clooney, ma anche nei ruoli secondari; Ksenia Rappaport interpreta la moglie di Diego e Leo Gullotta veste i panni del rigido poliziotto in cerca di Walid. Una nota del tutto particolare per il giovane attore che interpreta Giacomino; Leonardo Della Bianca.

Senna: recensione del documentario

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Senna: recensione del documentario

Appassionante come appassionante era il suo modo di guidare una macchina di Formula 1,  è così che si può definire l’attesissimo film-documentario sulla vita di Ayrton Senna. “Pochi mi conoscono davvero…”dichiarava un giovanissimo Senna. Prima del mito, un uomo semplice e complesso. Ecco chi era Ayrton. Il film – biografia mostra le paure e insicurezze, che non hanno fermato la straordinaria carriera del pilota che ha acquisito lo status di leggenda sportiva. Poi arriva il 1 maggio 1994 e ha fine il sogno, e come spesso accade, aumenta la fama e l’interesse per un epilogo tragico avvolto dal mistero fra dubbi irrisolti…

Scritto da Manish Pandey, diretto dal regista inglese, Asif Kapadia, grazie al contributo di scene di vita quotidiana fornite dalla famiglia, Senna ci permette di leggere ancora meglio il linguaggio del corpo del campione che nel suo gesticolare sapeva comunicare chiaramente il suo pensiero, non nascondeva gli stati d’animo e la sua forte, a tratti aggressiva personalità. Ma il senso del lavoro del film è soprattutto quello di un’inchiesta. Dice Senna ricordando la sua prima gara ufficiale nel 1978: “era corsa allo stato puro, non c’era politica”. E’ sempre stato questo il vero nemico di Senna, non Alain Prost, ‘il professore’ prima compagno di scuderia poi eterno rivale perfettamente integrato nel sistema-corse, non sono mai stati gli avversari, il problema era ‘la politica dello sport’. Tre volte campione del mondo, poteva esserlo almeno in un’altra occasione, invece, la sua storia è segnata da una squalifica che gli toglie il titolo e da un processo che sentenzia la sospensione per sei mesi della patente. Da qui, sempre più in polemica con quel mondo, il ragazzo dalla faccia pulita che è riuscito a farsi amare da un pubblico vasto per il suo impeto dentro e fuori dalla pista, reagisce, e l’anno dopo torna a correre per aggiudicarsi il terzo titolo.

Senna si concentra anche su un aspetto significativo. Senna e il suo Brasile. Una speranza, un modello, un modo per sognare, per far conoscere una nazione diversa da quella che realmente era in quegli anni di crisi. Non solo, non mancano, tanti riferimenti ad aspetti privati e intimi dello sportivo, dall’amore agli affetti. Ma la storia è una storia di passione sportiva che diventa ragione di vita: Prost, Dennis, Lauda, Williams, Schumacher sono nomi che in qualche modo si legano o hanno intrecciato rapporti col pilota, sono testimoni nel film del racconto di alcune esperienze e danno voce a sensazioni che fanno rivivere il brivido del clima di gara.

Ultima vittima della Formula 1, dopo di lui non si son registrati più decessi. Un destino che sembra così ingiusto è stemperato proprio dall’atteggiamento di Senna. La sua fede, il credere in Dio così fortemente lo faceva apparire immortale, e a detta di altri, quasi incurante della morte. Ecco l’altro tema ben sviluppato nel documentario: la religione. Atmosfera strana in quel 1 maggio, segnata forse dagli avvenimenti dei giorni delle qualifiche caratterizzati dal grave incidente di Rubens Barrichello e dalla morte in pista di Roland Ratzenberger. La sorella, Viviane, riporta un discorso del fratello, nel pre-gara di Imola, Ayrton sapeva che “quel giorno Dio gli avrebbe fatto il dono più grande.” Fimo all’ultimo sospiro, era questa l’altra vera passione del trentaquattrenne pilota.

L’Ottima e intelligente regia, appropriate le musiche di Pinto. No alle tradizionali tecniche documentaristiche, ma si al racconto nel rispetto della verità. Ecco gli ingredienti che hanno fatto apprezzare il prodotto, lo dimostrano i premi già vinti: Asif  Kapadia ha ritirato il ‘Cinema Audience Award’. Dopo essere uscito in Giappone, Brasile e America, l’11 Febbraio siamo pronti per accoglierlo nelle nostre sale, con una distribuzione, in realtà, esigua. La F1 è cambiata, il rischio, proprio in seguito alla vicenda di Ayrton grazie allo sviluppo tecnologico dell’elettronica e della meccanica nell’ingegneria dell’automobilismo, è diminuito notevolmente. Si ripensa, dunque a quei tempi come ad un periodo epico, dove la capacità di portare al limite la propria monoposto determinava vittoria o sconfitta.

“Vincere è come una droga, quando cominci non puoi più farne a meno”, queste le parole del giovane Senna al seguito del primo successo del gran Premio del Portogallo. Sia per chi vuole ricordare e rivivere a circa vent’anni di distanza quei momenti, sia per chi vuole capire quella storia, quel mondo, quella logica sportiva e politica di sport, il documentario rappresenta un occasione. Lontano dalle logiche dei film sull’automobilismo, è un omaggio che cerca l’emozione nel ricordo del pilota che non ha mai accettato giochi di potere se non quelli dettati dalle regole dell’asfalto.

Rosamund Pike in Wrath of the Titans

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Rosamund Pike in Wrath of the Titans

Sarà Rosamund Pike, da poco vista ne La versione di Barney, ad interpretare il ruolo di Andromeda in Wrath of the Titans, il sequel di Scontro tra Titani che verrà diretto da Jonathan Liebesman.

Del cast del film fanno già parte Sam Worthington, Liam Neeson, Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Toby Kebbel ed Edgar Ramirez.

Fonte: comingsoon.it

Famke Janssen è la strega di Hansel & Gretel

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Dopo la notizia che a Jeremy Renner si era aggiunta Gemma Arterton, ecco che in Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe arriva anche la strega cattiva. Si tratta di Famke Janssen la potentissima Jean Grey/Fenice di X-Men 3.

La storia segue i protagonisti della fiaba dei Grimm, cresciuti e alle prese coi loro traumi infantili, che si propongono come cacciatori di streghe. Sembra che il ruolo della Janssen sia quello della strega massima, capo di tutte le streghe malvagie esistenti. Le riprese del film, diretto da Tommy Wirkola, inizieranno il mese prossimo.

Fonte: comingsoon.it

Michael Hoffman dirige Girls’ Night Out

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Il regista Michael Hoffman (The Last Station) ha in cantiere il film Girls’ Night Out, che ha come soggetto le avventure romantiche di due teenager d’eccezione: nientemeno che la Principessa Margaret e la sorella Elizabeth, le stesse che abbiamo da poco visto al cinema da bambine a seguire le vicissitudini del loro padre, Re Giorgio VI ne Il discorso del Re.

J. Edgar Hoover: prime foto di Leonardo Di Caprio!

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Arrivano le prime immagini di Leonardo Di Caprio nei panni di J. Edgar Hoover, il biopic diretto da Clint Eastwood.

Nuovo adattamento di Dracula per la WB

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Dopo tutte le rivisitazioni, trasposizioni, riadattamente e varie serie tv e saga cinematografiche (di dubbio gusto) ispirate al Principe della Notte, pare che le energie del romanzo di Bram Stoker, Dracula, non siano ancora esaurite.

Liam Neeson non tornerà in Tha Dark Knight Rises

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Liam Neeson non tornerà in Tha Dark Knight Rises

Ra’s al Ghul non tornerà in The Dark Knight Rises, questo è quanto dichiara Liam Neeson su un breve articoo iportato da IGN Movies.

Da tempo infatti si parlava di un possibile ritorno del personaggio nel film, dato che sempre da vicendevoli rumors pare che la figlia del personaggio del fumetto, Talia, possa prendere parte alla storia della quale sappiamo ancora molto poco. La risposta di Neeson alle domande sulla sua eventuale partecipazione a The Dark Knight Rises è stata molto chiara: lui, a tutti gli effetti, non sarà nel prossimo film, e non è stato nemmeno contattato dalla produzione.

Tra l’altro anche se una richiesta di coinvolgimento arrivasse, Neeson sarà impegnato nelle riprese (concomitanti con quelle del terzo Batman di Nolan) de L’Ira dei Titani, sequel diScontro fra Titani, nel quale interpreta Zeus.

Tra le new entry ufficiali ne ricordiamo invece due particolarmente interessanti: Anne Hathaway e Tom Hardy.

Fonte: IGN Movies tramite badtaste.it

Liam Neeson non tornerà in Tha Dark Knight Rises

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Ra’s al Ghul non tornerà in The Dark Knight Rises, questo è quanto dichiara Liam Neeson su un breve articoo iportato da IGN Movies.

Un film sulla coppia reale Kate e William

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Il film “Kate e William” sarà trasmesso una settimana prima delle attesissime nozze reali di fine aprile tra Kate Middleton e il Principe Williams

BAFTA alla carriera per Christopher Lee

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Sir Christopher Lee, l’attore inglese che ha interpretato Saruman nel Signore degli Anelli, il Conte Dooku in Star Wars, e Dracula in almeno 10 film, riceverà il premio BAFTA alla carriera, secondo quello che i British Academy of Film and Television Arts hanno annunciato oggi.

Another Year: recensione del film con Jim Broadbent

Another Year: recensione del film con Jim Broadbent

Mike Leigh, già regista di Segreti e bugie e Il segreto di Vera Drake torna al cinema con Another Year. Per questo lavoro ha scelto attori che lo hanno accompagnato già in passato (Imelda Staunton, Jim Broadbent, Ruth Sheen, Lesley Manville) e loro, anche stavolta, non hanno deluso le aspettative.Si tratta di un film in pieno stile Leigh, che mette al centro la normalità: personaggi e temi quotidiani.

Sceglie di parlare dello scorrere del tempo, di nascita e di morte, e della loro accettazione. Racconta di vite normali, che scorrono serene, ma anche di esistenze di cui si è perso il bandolo, segnate dall’infelicità e dal disagio. Fa un film in cui non ci sono vere e proprie trame e intrecci da seguire e alla fine non si tirano le fila delle “storie”, perché l’importante non è ”come va a finire”, ma ciò che si dice e si fa durante Another Year e ciò su cui si può riflettere. È una commedia, un film ironico, che strappa sorrisi e qualche risata, ma è anche un film realista, che guarda i problemi in faccia e non li nasconde sotto al tappeto come la proverbiale spazzatura. Leigh si concentra su una coppia di sessantenni inglesi. Tom e Gerry sono sereni e appagati: lui geologo ingegnere, lei psicologa (Jim Broadbent e Ruth Sheen).

Another Year, il film

Vivono a Londra, hanno una bella casa e un orto cui si dedicano con passione. Sono sposati da molti anni, ma tra loro c’è ancora una buona intesa, nonostante qualche piccolo screzio, degno dei loro nomi. I loro modi gentili e accoglienti, come la casa che abitano,  fanno sì che questa sia la meta preferita di amici e parenti. Attorno, si muovono vari personaggi, alle prese con piccoli e grandi problemi. Il figlio trentenne, Joe (Oliver Maltman), indeciso se mettere o no su famiglia, troverà nella simpatica Katie una buona compagna. Poi c’è Mary (Lesley Manville), segretaria nella clinica dove lavora Gerri e sua amica da vent’anni, alla costante ricerca di qualcosa o qualcuno cui aggrapparsi come a un’ancora di salvezza (un uomo, una macchina nuova, Gerri); c’è l’altra amica della protagonista, medico nella stessa clinica, che darà alla luce un bambino; c’è Ken (Peter Wight), amico di vecchia data che, come Mary, scaccia solitudine e depressione con alcool, fumo e cibo, e c’è Ronny (David Bradley), il fratello di Tom, colpito da un grave lutto.

La sceneggiatura di Another Year, firmata dallo stesso regista, tiene abilmente insieme il tutto. Funzionano perfettamente anche i momenti in cui non sono presenti Gerri e Tom (riuscitissimo, ad esempio, quello in cui sono protagonisti Ronny e Mary). I dialoghi, poi, sono efficacemente al servizio della volontà di Leigh di andare in profondità e al cuore delle questioni e il ricco ventaglio di gestualità ed espressività messo in campo dal validissimo cast fa il resto, regalando scene che sono veri gioiellini. L’abilità di Leigh sta nel restituirci, anche con pochi fotogrammi e poche battute (si pensi alla sequenza iniziale, protagonista un’impareggiabile Imelda Staunton), l’universo esistenziale dei personaggi e farci riflettere su concetti forse scomodi, ma che, secondo il regista, è necessario fare propri e mettere al centro della nostra esistenza: accettazione della realtà – non per rimanere schiacciati sotto il suo peso, bensì come punto di partenza per cambiare ciò che non ci soddisfa – assunzione di responsabilità e abbandono di aspettative irrealistiche – come quella, coltivata da Mary, di trovare qualcuno o qualcosa  che possa salvarla, che possa magicamente cambiare le sorti della sua vita – in favore di una più sensata ricerca di aiuto, che implica necessariamente un impegno anche da parte di chi lo riceve. Temi questi, che vediamo espressi chiaramente con personaggi come Mary, schiacciata dal suo senso di inadeguatezza, insoddisfatta della propria vita (una Lesley Manville perfettamente in parte), così come la paziente di Gerri (appunto Imelda Staunton), o Ken, che getta via la sua esistenza, preda della solitudine.

Tutti costoro vengono sostenuti e incoraggiati da Tom e Gerri a cercare di cambiare stile di vita, se necessario ricorrendo all’aiuto di uno psicologo (non a caso Gerri lo è, e sa far bene il suo mestiere), ma la loro volontà pare troppo debole per perseguire l’obiettivo. C’è però anche felicità in Another Year, certamente non del tipo: euforia costante, feste e risate a crepapelle, ma una felicità nell’apprezzare i piaceri quotidiani, la compagnia delle persone amate, la nascita di un figlio. Insomma, la felicità nella normalità. Bisogna riconoscere, dunque, che una riflessione come quella proposta dal regista di Manchester può interessare in varia misura ciascuno di noi, essendo peraltro condotta con estrema delicatezza e maestria. Questa, però, è una di quelle pellicole cui il pubblico italiano non è abituato. L’introspezione non è proprio il forte dello spettatore medio di casa nostra, che mal sopporta persino la scelta del regista di far partire la colonna sonora solo quando i titoli di testa scorrono già da qualche secondo. E siamo solo all’inizio del film. E che dire dell’accettazione del tempo che passa, dell’invecchiamento e della morte, nella nostra società? Basta aver presenti i  volti del nostro cinema, della tv e quelli sulle prime pagine di alcune note riviste (con qualche rarissima eccezione). Qui da noi l’invecchiamento è ormai un tabù, mentre nel film di Leigh la maggior parte dei personaggi sono sessantenni… e i loro volti lo dimostrano!  E anche i giovani non sembrano certo tutti appena scesi da una passerella di Armani.

E poi c’è un’altra società – quella inglese evidentemente – culturalmente pronta a riconoscere, accogliere e lavorare sul disagio esistenziale, cosa che qui siamo ben lungi dal fare: se si vuole cambiar vita qui ci si rivolge al chirurgo estetico e non allo psicologo e l’individuo non viene spesso neppure indirizzato nella maniera corretta dalle istituzioni preposte. Insomma, forse molti in Italia  non sono pronti per questo film coraggioso e onesto. Per chi invece è stanco di botox e festini e aspettava di veder rappresentata al cinema anche un po’ della sua normalità, è decisamente una boccata d’ossigeno.

Meryl Streep come Margaret Tutcher

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La prima foto ufficiale di Meryl Streep nei panni di Margaret Tatcher è on line. Pubblicata da Empire la foto mostra l’attrice truccata e pettinata come la Lady di Ferro, nomignolo dal quale prende il titolo il film, che si chiamerà appunto The Iron Lady.

Mike Newell per Grandi Speranze

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Mike Newell, che con il suo ultimo lavoro Prince of Persia non ha convinto moltissimo, ha accettato di dirigere una nuova versione di Grandi speranze (Great Expectations) di Charles Dickens.

Cobie Smulders in The Avengers

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La bella Cobie Smulders, attrice canadese tra i protagonisti della serie di successo negli States How I Met Your Mother, interpreterà il ruolo dell’agente della S.H.I.E.D. Maria Hill nel prossimo The Avengers.

Gere al posto di Pacino

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Richard Gere prenderà il posto di Al Pacino in Arbitrage. Lo scorso novembre era stata infatti annunciata la partecipazione di Pacino al film, che però è stata revocata con la sostituzione del protagonista de Il Padrino con l’American Gigolò Gere.

Box Office USA 7 febbraio 2011

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Box Office USA 7 febbraio 2011

Ritornano i film thriller a guidare il botteghino Usa. La scorsa settimana avevamo lasciato The Rite con Anthony Hopkins in testa alla classifica dei film con maggiore incasso, questa settimana è stato scalzato da un teen-thriller incentrato sui comportamenti sicuramente poco normali di una studentessa di college americano. The Roommate di Christian E. Christiansen regista danese al suo primo film in terra americana, guadagna nella prima settimana di uscita 15 milioni di dollari.

A seguirlo un’altra nuova uscita: Sanctum, prodotto da James Cameron sembra approfondire anche con l’aiuto del 3d le ambientazioni dello spettacolare The abyss, uno dei film a cui Cameron sembra maggiormente legato, visto che un prototipo in forma di cortometraggio lo fece ai tempi dell’università per poi arrivare a quest’ultimo esperimento in cui passa la guida della regia a Alister Grierson, fino ad ora regista di action movie di mediocre qualità. A seguire le due nuove entrate troviamo una vecchia conoscenza: No strings attached di Ivan Reitman con Natalie Portmane e Ashton Kutcher resiste in terza posizione, con un incasso lordo di quasi 52 milioni di dollari. Finalmente le 12 candidature ai prossimi Oscar aiutano The king’s speech a salire nella classifica del box office, a più di un mese dall’uscita si affaccia quasi sul podio, fermandosi in quarta posizione con un lordo di 81,4 milioni di dollari di incasso. La prova nell’action movie di Michel Gondry, The green hornet, abbandona la parte alta della classifica, scende infatti in quinta posizione.

The rite aggiunge solo altri 5 milioni di dollari al suo incasso della scorsa settimana scivolando così in sesta posizione. Anche Jason Statham protagonista di The mechanic è relegato alla parte bassa della classifica; dopo due settimane nelle sale, si trova in settima posizione e il film ha guadagnato 20 milioni di dollari. True Grit dei fratelli Coen si avvia all’uscita dalla classifica, ma ha un bottino di 155 milioni di dollari di incassi. La commedia di Ron Howard sui problemi di etichetta legati alla sincerità negli affari di coppia altrui, The dilemma, è in nona posizione. A chiudere la classifica, un altro favorito ai prossimi premi Oscar: The black swan di Darren Aronofsky raggiunge quota 96 milioni di dollari di incasso, ma dopo molto più di un mese di uscita nelle sale. La prossima settimana si aspettano le uscite di: Jennifer Aniston che si finge la prossima ex moglie di Adam Sandler in Just go with it. Esce anche un ennesimo adattamento di Romeo e Giulietta, questa volta in versione nano da giardino,per lo meno per quanto promette titolo e locandina di Gnomeo and Juliet, Kevin MacDonald, dopo il documentario vincitore di Oscar, One day in September e de L’ultimo re di Scozia che è valso all’eccezionale Forest Whitacker la statuetta come miglior attore, si cimenta con il peplum, il suo The Eagle è infatti ambientato nella Britannia dell’epoca della dominazione romana. Esce anche la commedia Cedar Rapids, ma a sollevare un interesse irresistibile è Justin Bieber: Never say never,il primo documentario di un live del quindicenne cantante statunitense.

Gianni e le Donne: recensione del film

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Gianni e le Donne: recensione del film

In Gianni e le Donne Gianni ha sessant’anni ben portati, pensionato in anticipo, passa le sue giornate senza far nulla, al servizio delle donne che lo circondano: moglie, figlia (con fidanzato), madre, vicina di casa. Gianni, sempre più depresso e zavorrato dalla natura mite ed estremamente educata che da sempre lo contraddistingue, capisce che è arrivato il momento di darsi una svegliata, rimettendo così in moto il proprio motore, con il risultato di produrre tanto fumo e poco arrosto. Un David di Donatello, un Nastro d’Argento, un Leone del futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” alla Mostra del 2008, critica e pubblico piacevolmente conquistati.

Gianni e le Donne, il film

Questo il bilancio de Il Pranzo di Ferragosto opera prima del 60enne esordiente, ed ora Gianni di Gregorio arriva addirittura a Berlino nella sezione Speciale con Gianni e le Donne, suo ultimo film, malinconica e ironica panoramica sulla terza età. Con grande misura ed equilibrio, di Gregorio confeziona un film garbato e piacevole, senza grandi intrighi narrativi ma che insieme alla sfacciata ironia dei personaggi intreccia un sotto testo malinconico, a tratti quasi struggente, che aiuta a costruire questa figura di uomo rappresentativo di un’età.

Le sue donne non fanno altro che accentuare la sua centralità nella storia e il suo approccio ad ognuna di esse mostra infondo la sua mancata volontà di stabilire un vero e proprio legame. Purtroppo di questa assoluta centralità di Gianni ne risentono proprio le sue donne, che sono tratteggiate dalla sceneggiatura (dello stesso di Gregorio) come tante sagome messe a far scena, senza un vero e proprio carattere. Fa eccezione in questo quadro da teatro il fidanzato della figlia, così fuori dagli schemi da risultare incredibilmente convincente.

Anche la regia è sicuramente notevole, molta macchina a mano segue il protagonista dall’inizio alla fine in un susseguirsi di micro-piani sequenza che scandiscono il ritmo lento e cadenzato di tutto il film. Nel suo complesso l’opera è gradevole, non certo eccelsa, ma godibile e senza troppe pretese accompagna lo spettatore per 90 minuti molto piacevoli. Oltre a Di Gregorio, nel cast anche Valeria de Franciscis, Alfonso Santagata, Elisabetta Piccolomini, Valeria Cavalli, Aylin Prandi, Kristina Cepraga, Michelangelo Ciminale, Teresa Di Gregorio, Lilia Silvi, Gabriella Sborgi, Laura Squizzato, Silvia Squizzato.

Un Gelido Inverno: recensione del film con Jennifer Lawrence

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Un Gelido Inverno: recensione del film con Jennifer Lawrence

Arriva al cinema il film di Debra Granik, tratto dall’omonimo libro Un Gelido Inverno – Winter’s Bone scritto da Daniel Woodrell, un vero e proprio thriller naturalistico, dove al pari dei personaggi, è la natura a raccontare, nella sua selvaggia ostilità.

Un Gelido Inverno – Winter’s Bone, la trama

Ne Un Gelido Inverno La diciassettenne Ree cerca suo padre. La sua ‘missione’ però è molto pericolosa, poiché il padre è scomparso nel nulla dopo aver impegnato la casa di famiglia per potersi permettere la cauzione ed uscire di prigione. Con il rischio di rimanere senza casa, la ragazza, che bada da sola a due fratelli piccoli ed alla madre malata, si avventura nell’altopiano di Ozark, in mezzo ai boschi e al freddo, sfidando la riluttanza e l’omertà della gente, senza accettare compromessi e mettendo a repentaglio la sua stessa vita.

Un thriller naturalistico, dove al pari dei personaggi, è la natura a raccontare, nella sua selvaggia ostilità

La giovane protagonista Ree è interpretata dalla stupefacente Jennifer Lawrence che regala una performance asciutta ed essenziale, eppure estremamente drammatica e convincente. La giovane attrice che con questo ruolo gareggia come migliore attrice protagonista ai prossimi Oscar, si è fatta notare già in The Burning Plain con il quale a vinto a Venezia il premio Marcello Mastroianni come miglior attrice esordiente, e interpretando la giovane Ree Dolly ha dimostrato grande bravura, soprattutto per un ruolo così difficile: la ragazza infatti è cresciuta troppo in fretta, è una donna in miniatura che cerca di portare avanti la sua famiglia e ostinatamente si vuole distanziare da quel modo di criminalità che la circonda. Nonostante la sua repulsione per il suo ambiente, sarà costretta a calarvisi, sempre di più, fino a compiere il disperato gesto che porterà alla conclusione della vicenda.

Un gelido inverno Jennifer LawrenceMa grande importanza ha in questo film la scelta registica di una donna, la Granik, che si rivela capace e scrupolosa, attenta e delicata soprattutto nei momenti più crudi della vicenda. L’orrore che Ree attraversa, la paura, la violenza ci vengono mostrati sempre a distanza, senza mai l’indugio su particolari macabri. È come se la regista volesse preservare lo spettatore dalla violenza che lo storia, quasi autonomamente esprime. Nel cast anche John Hawkes nel ruolo dello zio di Ree, Teardrop, un uomo duro e corrotto, che prenderà a cuore la causa della nipote, arrivando addirittura a rischiare in prima persona per difenderla ed aiutarla

Un mondo a se state, quello di Un Gelido Inverno, che vede il ruolo della donna tragicamente in primo piano: apparentemente relegata a ambasciatrice del potere dei clan detenuto dagli uomini, la donna è invece quella maggiormente capace di iniziativa, nel bene e nel male fattrice della vicenda.

Il titolo italiano, Un gelido inverno, perde ciò che di macabro e indicativo contiene il Winter’s Bone originale, e forse si rende più appetibile e sicuramente meno specifico per un pubblico che potrebbe anche essere ingannato dal nome e attirato in sala. Un oggetto strano questo film, che coinvolge senza sconvolgere raccontando un tragico spaccato di umanità.

Super Bowl: spot Super 8, Transformers 3 e molti altri..

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Super Bowl: spot Super 8, Transformers 3 e molti altri..

Transformers_3

Arrivano altri spot direttamente dal Super Bowl americano: Super 8, Transformers ‘Dark of The Moon, Captain America: The First Avenger, Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides, Thor, Fast Five, Just Go With It. Per vederli..

Annie Awards: trionfa Dragon Trainer

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Annie Awards: trionfa Dragon Trainer

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Tra premi, classifiche e vittorie, gli Annie Awards quest’anno hanno premiato il bellissimo Dragon Trainer targato DreamWorks. Il film si è portato a casa 10 premi.

WGA: vince Inception

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L’acclamato ultimo film di Christopher Nolan, Inception, che pare sia stato snobbato dai primi premi della stagione, sta collezionando una serie di rivincite ‘minori’.

Infatti dopo la vittoria agli Visual Effects Society Awards per i migliori effetti speciali, il film è stato premiato per la migliore sceneggiatura originale dalla Writers Guild of America, e iper la miglior scenografia – per un film fantasy – della Art Directors Guild of America, che ha anche assegnato a Il discorso del re il premio per il film in costume e a Black Swan il premio per il film contemporaneo.

Speriamo che i riconoscimenti per questo film incredibile non siano finiti, dal momento che il 27 febbraio ci sarà la cerimonia degli Oscar e che al regista, Christopher Nolan, non è stato ancora riconosciuta la sua grandezza con un’ufficializzazione che sarebbe costituita da premi prestigiosi. Per fortuna il pubblico ne ha da tempo apprezzato il lavoro!

Fonte: comingsoon.it

Jeff Bridge diventa esorcista

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Jeff Bridges, già premiato dall’Academy lo scorso anno per Crazy Heart e in lizza quest’anno per la sua interpretazione ne Il Grinta dei Coen, sarà un esorcista nel film che ha adesso anche un titolo, The Seventh Son.

Box Office ITA al 07/02/2011

Femmine contro Maschi debutta al primo posto, seguito dalla buona tenuta di Immaturi. Così Qualunquemente scende in terza posizione. Quanto alle altre new entry, risultati disastrosi a parte uno…

Sono settimane, per non dire mesi, che i film italiani dominano il box office nostrano. Oggi è la volta di Femmine contro Maschi, secondo capitolo della commedia Maschi contro Femmine uscita qualche mese fa per la regia di Fausto Brizzi. La commedia esordisce in prima posizione con 3,8 milioni di euro, non un risultato straordinario se pensiamo alle oltre 600 sale a disposizione.

Immaturi conferma la buona tenuta della scorsa settimana: mantenendo la seconda posizione, la pellicola corale raccoglie 1,8 milioni giungendo a 11,3 milioni complessivi.
Qualunquemente scende al terzo posto con altri 1,5 milioni e sfiora così i 14 milioni totali.

I fantastici viaggi di Gulliver debutta al quarto posto incassando un milione: nulla di esaltante, giacché il film con Jack Black è stato distribuito massicciamente in 3D. Ecco un altro esempio di 3D che non attira la gente al cinema, ma piuttosto allontana gli spettatori…

Il discorso del re conferma la quinta posizione con cui ha debuttato la scorsa settimana: il film pluricandidato agli Oscar ottiene altri 930.000 euro, un risultato pressoché identico a quello del primo weekend, a conferma del passaparola positivo. Il discorso del re arriva dunque a 2,3 milioni complessivi.

Seguono due commedie in discesa: Parto col folle (739.000 euro), giunto a 2,6 milioni, e Che bella giornata (666.000 euro), arrivato a quota 42,7 milioni.

Ottavo posto per Vallanzasca – Gli angeli del male, arrivato a 2,5 milioni con altri 253.000 euro. Segue Animals United, che con 204.000 euro giunge a quota 1,5 milioni.
Chiude la top10 Another Year, che in poco più di 60 sale debutta con 177.000 euro.

Da segnalare infine il pessimo risultato registrato da Biutiful: l’acclamato film che ha regalato una nuova nomination all’Oscar al protagonista Javier Bardem (e il premio come Migliore Attore all’ultimo Festival di Cannes) ha ottenuto appena 98.000 euro in 60 sale, piazzandosi al tredicesimo posto.

Jeff Bridges diventa esorcista per The Seventh Son

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Arriva la converma di alcuni rumors che ruotavano attorno a Jeff Bridges, fresco di nomina agli Oscar per Il Grinta. Sembra certo che sarà un esorcista nel film The Seventh Son.

Il ruolo è quello di  Spook, un esorcista che addestra il giovane Thomas (Alex Pettyfer) ambientato nel Settecento. A dirigere il film ci sarà il regista russo Sergey Bodrov, mentre per il ruolo femminile di una strega si attendono conferme per Jennifer Lawrence.

Iniziano le riprese de Lo Hobbit!

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Iniziano le riprese de Lo Hobbit!

Le riprese dello Hobbit inizieranno lunedì 21 marzo 2011,finalmente è ufficiale! Parliamo delle riprese dell’unità che vedrà al comando Peter Jackson e il cast principale alle prese con il film. Jackson ha commentato l’annuncio fatto dalla casa di produzione dei due film, la 3Foot7: “Nonostante alcuni ritardi siamo tornati pienamente al lavoro e siamo entusiasti all’idea di iniziare “. La 3Foot7 aggiunge: “La data di inizio è stata scelta in seguito a una serie di considerazioni pratiche su ciò che era necessario alla programmazione delle riprese, sulla disponibilità  degli attori e sulle stagioni neozelandesi. Le riprese si terranno agli Stone Street Studios di Miramar e in location in giro per la Nuova Zelanda“.

Nel cast del film ritorveremo molti dei personaggi già comparsi ne Il Signore degli Anelli: Ian McKellen (Gandalf), Cate Blanchett (Galadriel), Christopher Lee (Saruman), Andy Serkis (Gollum) ed Elijah Wood (Frodo). La parte di Bilbo sarà di Martin Freeman.

Fonte: badtaste.it

Iniziano le riprese de Lo Hobbit!

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Iniziano le riprese de Lo Hobbit!

Le riprese dello Hobbit inizieranno lunedì 21 marzo 2011, finalmente è ufficiale! Parliamo delle riprese dell’unità che vedrà al comando Peter Jackson e il cast principale alle prese con il film.

Jackson ha commentato l’annuncio fatto dalla casa di produzione dei due film, la 3Foot7: “Nonostante alcuni ritardi siamo tornati pienamente al lavoro e siamo entusiasti all’idea di iniziare “. La 3Foot7 aggiunge: “La data di inizio è stata scelta in seguito a una serie di considerazioni pratiche su ciò che era necessario alla programmazione delle riprese, sulla disponibilità  degli attori e sulle stagioni neozelandesi. Le riprese si terranno agli Stone Street Studios di Miramar e in location in giro per la Nuova Zelanda“.

Nel cast del film ritroveremo molti dei personaggi già comparsi ne Il Signore degli Anelli: Ian McKellen (Gandalf), Cate Blanchett (Galadriel), Christopher Lee (Saruman), Andy Serkis (Gollum) ed Elijah Wood (Frodo). La parte di Bilbo sarà di Martin Freeman.

Super Bowl spot: Cowboys and Aliens e molti altri

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Super Bowl spot: Cowboys and Aliens e molti altri

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Arriva uno degli eventi sportivi più attesi della stagione americana: il Super Bowl e con esso anche molto spot inediti dei prossimi film in uscita, tra i più attesi: Cowboys and Aliens, Priest e Wolrd Invasion. Per vedere gli spot.

Capitan America: tantissime nuove foto!

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Capitan America: tantissime nuove foto!

Ecco tantissime nuove foto di Capitan America: The First Avenger pubblicate da alcuni siti internazionali di cinefumetti. Per vedere le foto.

Ecco le foto:

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Fonte:Badtaste

Superman: Ursa sarà villain kruger e Pike in corsa

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Superman: Ursa sarà villain kruger e Pike in corsa

Sembrerebbe che nel rumors pubblicato l’altro giorno ci sia un errore importante. Infatti il personaggio femminile di Superman per cui sono in lizza Alice Eve, Diane Kruger e Rosamund Pike,  non è quello di Lois Lane…

Secondo Latino Review si tratterà invece della villain kryptoniana Ursa, il braccio destro del Generale Zod. Fa parte del trio di personaggi Kryptoniani guidati da Zod costretti a vivere nella Zona Fantasma dal padre di Superman Jor-El. Dopo l’inevitabile evasione, si scontra con Superman. Comunque il personaggio di Loise Lane sarà nel film e rimangono in lista i nomi precedentemente citati.

Ricordiamo che riprese del film della Warner Brothers inizieranno a Vancouver la prossima estate, e che oltre al regista Zack Snayder, sono coinvolti in qualità di produttori anche Christopher Nolan ( che ha scritto la storia da cui parte la sceneggiatura di David S. Goyer) Emma Thomas e Charles Roven (produttori della magnifica saga di Batman targata Nolan).

Fonte: Latino Review

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