Dredd – La Legge sono io: recensione del film con Sylvester Stallone

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Dredd – La Legge sono io è un film di fantascienza del 1995 diretto da Danny Cannon e nel cast protagonisti Sylvester Stallone, Armand Assante, Rob Schneider, Diane Lane, Max Von Sydow, Joanna Myles

 

Trama: Nel classico futuro lontano-ma-non-troppo, la Terra è ridotta a un deserto nucleare nel quale sopravvivono poche megalopoli, in cui i superstiti vivono ammassati e sottoposti al dominio della casta dei Giudici, che assommano in sè  le prerogative di poliziotto, giuria e boia, eseguendo le pene – spesso capitali – sul posto, in genere in modo sommario e sbrigativo.

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Dredd - La Legge sono ioIn questo scenario si muove il Giudice Joseph Dredd, vittima di una serie di macchinazioni, che lo porteranno prima a essere accusato di un crimine non commesso e successivamente a scoprire una sconvolgente verità sulla sua stessa esistenza, per poi tornare alla riscossa, riabilitarsi e mettere in luce le crepe di un sistema che, nato per impedire a quel poco di società ‘civile’ rimasto di cadere nell’anarchia, si è rapidamente trasformato in un regime dittatoriale.

Analisi – Dredd – La Legge sono io uscito in Italia col solito, discutibile sottotitolo (La legge sono io appare citare il titolo del quasi omonimo western con protagonista Burt Lancaster) appartiene alla categoria dei film ispirati a fumetti usciti prima dell’esplosione del genere tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del decennio successivo.

Poco conosciuto qui da noi, Judge Dredd è in effetti un personaggio dall’importanza  capitale nella storia del fumetto pseudo-supereroistico. Nato alla fine degli anni ’70 sulle pagine della rivista britannica 2000 AD (che nel corso degli anni ha tenuto a battesimo autori del calibro di Alan Moore, Neil Gaiman, Garth Ennis  e Grant Morrison), Judge Dredd è un personaggio che viola molti dei principi del supereroe ‘senza macchia e senza paura’: un uomo violento adatto a tempi violenti, al servizio di un regime autoritario e dittatoriale, ma non per questo privo di propri principi morali che lo portano talvolta  a scontrarsi col sistema di cui fa parte.

Dredd – La Legge sono io

Dredd - La Legge sono ioI creatori del personaggio,  lo scrittore John Wagner e il disegnatore Carlos Ezquerra, prendono spunto dal futuro distopico in cui sono ambientate le gesta del loro ‘antieroe’ per riflettere  sulle storture e sui rischi di deriva autoritaria delle democrazie occidentali: una visione che si sarebbe ulteriormente accentuata con l’avvento al potere della Thatcher e che per certi versi rende Judge Dredd un antesignano di capolavori come Watchmen e V for Vendetta di Alan Moore, o Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller.

Un personaggio con una storia di tutto rispetto, e soprattutto con un posto ben preciso nella storia dei ‘comics’ : alla luce di tutto ciò, il trattamento riservatogli nel film appare abbastanza misero, riducendosi a poco più dell’ennesima occasione offerta a Sylvester Stallone per gonfiare i muscoli e recitare la parte dell’eroe senza paura,che vive il classico percorso di caduta e rinascita.

La regia di Dredd – La Legge sono io è affidata a Danny Cannon, per il quale Dredd, assieme A Young Americans, resta il titolo più significativo di un curriculum piuttosto scarno.

Il cast assembla volti più o meno noti: Armand Assante nel ruolo del cattivo di turno, in quello degli alleati del protagonista Rob Schneider e Diane Lane (quest’ultima coi tipici risvolti sentimentali)

senza negarsi il ‘pezzo da 90’ tipico di queste occasioni, stavolta nelle fattezze di Max Von Sydow.  Il tutto all’insegna di caratteri stereotipati e di uno svolgimento consunto e prevedibile, nel quale poco o nulla è rimasto dello spirito dell’originale cartaceo.

Non a caso, del resto, il  Judge Dredd presentato nel film è stato totalmente  disconosciuto dal creatore del personaggio John Wagner, e naturalmente anche dei lettori, rendendo il film uno dei peggiori adattamenti da fumetto che si ricordino.  Non migliore è stata l’accoglienza al botteghino (113,5 milioni di dollari l’incasso complessivo a livello mondiale), anche nei confronti di Stallone, che per l’interpretazione ha ricevuto una nomination al Golden Rabsperry Awards per la peggiore interpretazione.

Dredd, nel 2012 arriva il remake

Nel settembre 2012 , puntando sull’attuale successo del genere,  è uscita nelle sale americane una nuova versione cinematografica del personaggio, per la regia di Pete Travis e l’interpretazione di Keith Urban. L’accoglienza è stata decisamente migliore rispetto al suo predecessore, sebbene l’essere vietato ai minori di 18 anni negli USA ne ha limitato le potenzialità commerciali; tuttavia ciò ha permesso di rendere il personaggio molto più vicino all’originale rispetto al predecessore, conquistandogli giudizi molto più positiva sia dalla critica che degli appassionati.

Marcello Berlich
Marcello Berlich
Laureato in Economia,  è appassionato di cinema, musica, fumetti e libri. Collabora con Cinefilos dal 2011.

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