William: But it doesn’t matter. Because…it’s over.
So, uh…I have nothing to offer you.
Virginia: That’s all right.
William: Except, maybe…the truth.
I finally realized that, uh… there is one thing.
I-I
can’t live without…It’s you. You.
Con questo dialogo si è conclusa la prima stagione di Masters of Sex, la serie sceneggiata da Michelle Ashford con Michael Sheen e Lizzy Caplan. Negli ultimi controcampi di questa intensa scena abbiamo visto la resa di un visionario dinnanzi alla sua musa e la sua stessa volontà di andare avanti nella sua ossessione. Poiché è di questo che parla la serie del sesso, di due persone profondamente motivate a segnare una svolta, una rivoluzione dal punto di vista medico, rispondendo a domande che non sono mai state poste o che sono alimentate da legende.
La serie
della sceneggiatrice statunitense si è distinta per uno specifico
progetto narrativo, raccontare la nascita di questa ricerca
da parte del Dottor Masters traendo ispirazione dalla sua vita e
dalla biografia di Thomas Maier, Masters of
Sex: The Life and Times of William Masters and Virginia
Johnson. La serie perciò ha da subito preso le distanze da
alcune scelte gratuite con cui si sono contraddistinti alcuni
recenti show, infatti come si evince dalla prima battuta
dell’attore gallese “I’m a man of science”, la serie ruota
in maniera sinuosa all’interno di parole empiriche e domande
cliniche che si contrappongono ad un estetica sensuale. In questo
modo lo show riesce a tenere il sesso come tema dello show e non
come risoluzione narrativa tra personaggi, mentre il vincolo
temporale, i primi anni ’60, ci portano in un’epoca senza malizia
ed ingenuità in cui vengono ritratti la vita di questi
personaggi-pionieri che attraverso il sesso riescono a dare voce ad
un epoca storica e ai suoi “contratti sociali”. Perciò la serie si
sostiene sui suoi due protagonisti, Michael Sheen
e Lizzy Caplan, anche se quest’ultimo affronta il
compito più arduo. Masters ha una mente estremamente logica ed egli
riesce a sondare a fondo e con originalità i problemi
dell’emancipazione sessuale dal punto di vista scientifico e
personale tralasciando ogni “etichetta” e combattendo con
perseveranza lo scopo clinico del suo lavoro. Mentre la bravura
della Caplan sta nell’evitare il cliché “dell’amante”, facendo
emergere la sua forte indipendenza da madre single e l’inevitabile
praticità che le ha conferito, tratteggiando così, una donna decisa
in ciò che vuole essere ma spesso incompresa e vulnerabile agli
occhi della società.
Se nella
prima stagione ci siamo trovati davanti all’incontro e alla nascita
della loro “relazione scientifica” segnata da una profonda intesa
emotiva generata dal conflitto per antipodi, questa non si è mai
tramutata in una reale storia d’amore, difatti i due protagonisti
hanno solo provato e perfezionato le emozioni del piacere senza mai
abbandonarsi a sequenze passionali. Nella seconda
stagione troveremo questo scenario cambiare, i due
ricercatori non si trovano più in una situazione capo-assistente ma
vivono il loro rapporto in simbiosi e da pari. Inoltre sarà un
periodo piuttosto complicato per Bill, dopo il licenziamento dovrà
cercare un altro ospedale e finanziatore pronto a supportare la
loro ricerca ed essendo neo-padre non si sentirà più sicuro neanche
a casa, facendo sentire Libby e il bambino, un peso. Questa
tensione sarà terreno di scontro da cui scaturiranno numerosi
litigi e contrasti che porteranno Bill ad avere più contatti con
Virginia e a meditare sul significato della loro relazione, passata
dalle mura d’ospedale a quelle d’albergo, e se in un primo momento
l’idea sarà conturbante presto si renderanno conto che c’è una
sottile differenza tra la conoscenza e l’amore.
Ma la serie
non è solo ricerca, infatti troveremo nuovamente i personaggi della
stagione precedente che hanno condotto parallelamente gli altri
temi cari alla serie, come per esempio: Sully (Beau
Bridges) e la sua omosessualità pronto a sottoporsi
all’elettroshock sotto lo sguardo contrariato di sua moglie,
Margaret (Allison Janney). Ausitn (Teddy
Sears) e i suoi tradimenti che verranno scoperti dalla
moglie, la Dr DePaul (Wendi McLendon-Covey) con il
suo cancro all’utero e il tentativo di fare ricerca e prevenzione,
e la ex prostituta Betty (Annaleigh Ashford), che
nasconde molti segreti a suo marito.
Ma conosceremo anche qualche personaggio nuovo come:
Courtney B. Vance nei panni
del Dr Hendricks, il capo di un ospedale afro-americano di
Saint Louis, René Auberjonois sarà il Dr Georgios
Pananikolaou, l’ideatore del Pap test nonché mentore della Dr.
DePaul. Il vincitore di un Tony Award, Christian
Borle, che avrà un ruolo ricorrente interpretando il
fratello di William, mentre Betsy Brandt sarà la
nuova segretaria del dottore. Sarah
Silverman (compagna di Sheen) interpreterà Hellen, la
stravagante amante di Betty e a seguire troveremo Keke
Palmer nei panni della tata dei Masters, Danny
Huston sarà il Dr. Douglas Greathouse, il primario di
ostetricia nel nuovo ospedale di William ed infine Erin
Cummings nel ruolo di Kitty, una prostituta d’alto bordo
che entrerà nello studio per una sua dote specifica.
Tutto è pronto, la Showtime ha mandato in onda i recap della prima stagione (on demand e via cavo) e i promo della prima puntata del 13 Luglio dal titolo Parallax diretta da Michael Apted ora non ci resta che testare se le parole di Virginia: “Sex – enjoy if and when you can, it’s a biological function. But, keep your heart out of it.” sono una precauzione o un dato scientifico.
https://www.youtube.com/watch?v=P-Stuyjwr3E