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Nella sesta puntata di Almost Human, un uomo entra armato in un ospedale e, minacciando medici e infermiere con una pistola, pretende di essere portato in una sala operatoria. Ha bisogno di un cardiochirurgo e di un cuore nuovo per restare in vita, ed è deciso ad ottenere quello che chiede con la forza della disperazione.
La sua preoccupazione principale però sembra essere il tempo, non tanto quello che gli resta da vivere, quanto un’ora precisa che si avvicina inesorabile. Allo scoccare dell’orologio infatti l’uomo cade a terra, ucciso da un attacco cardiaco, mentre le sue ultime parole denunciano un misterioso assassino.
John (Karl Urban) e Dorian (Michael Ealy) vengono convocati sul posto ma, mentre il detective Kennex raccoglie indizi, l’androide trova qualcos’altro: un altro modello come lui, un DNR tolto dal corpo di polizia e riprogrammato come tecnico della manutenzione. Con i migliori intenti, Dorian gli restituisce l’accesso ai suoi vecchi casi lasciati in sospeso e lo invita a trascorrere un giorno come poliziotto, insieme a lui e al suo partner.

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L’aspetto più interessante della puntata si rivela proprio la doppia interpretazione di Michael Ealy: nel dare due personalità leggermente diverse ad uno stesso androide regala allo spettatore qualche indizio in più sul passato del vecchio modello e sul come e il perché sia stato tolto dalle forze di polizia. La terza presenza poi, arriva ben gradita a movimentare in qualche modo il solito duetto in macchina, anche se i siparietti comici legati al caffè iniziano a farsi un po’ troppo ricorrenti.
La scelta narrativa sul mercato nero dei trapianti non punta sull’avveniristico, ma a suo modo viene portata avanti con coerenza e lascia anche qualche spunto di riflessione. Non è insensato supporre che per certi traffici non cambierà molto, anche tra mezzo secolo, come non sorprenderebbe un sistema sanitario ancora più burocratico ed elitario all’alba del 2048.

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La puntata tutto sommato non si distingue, nè per infamia nè per lode, dalla media delle precedenti. Tuttavia, considerando che si tratta dell’ultima prima della breve pausa invernale (il settimo episodio andrà in onda solo dopo le vacanze natalizie, il 6 di gennaio), non lascia certo allo spettatore quel senso di attesa straziante sul quale avrebbe potuto facilmente giocare.

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