Arrow 5x19
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Arrow 5×19 – Dopo quasi un mese di pausa tornano le avventure di Green Arrow, e dopo lo smascheramento pubblico di Prometheus nell’ultimo episodio le attese erano piuttosto alte.

 
 

Arrow 5×19, al contrario di quanto fatto con il suo socio Flash, se la prende forse con eccessiva calma, portando sullo schermo un episodio che se non rappresenta una piccola fase di stallo, ci va molto vicino. L’attenzione è quasi tutta incentrata sulla Helix, l’organizzazione di hacker capitanata da Alena (Kacey Rohl) tra le cui fila è ormai entrata a far parte anche Felicity, e ad essa si incrociano anche le vicende dell’ARGUS, con a capo Lyla (Audrey Marie Anderson) moglie del nostro Diggle. Ognuno ha i propri obiettivi e, come suggerisce il titolo dell’episodio, si andranno a formare alleanze insolite e pericolose per fini differenti; c’è chi vuole liberare uno dei suoi, chi non vuol far scappare un prigioniero e chi cerca un modo per rintracciare Prometheus.

Arrow 5×19, a 4 puntate dal termine della quinta stagione 

Arrow 5×19, a 4 puntate dal termine, e dopo un mese di stop probabilmente non è ciò che i fan si aspettavano; l’impressione è che si sia voluto allungare il brodo di 42 minuti per un qualcosa che in altri episodi avrebbero risolto in un quarto d’ora; inutile poi, voler creare delle spaccature tra i protagonisti se queste a fine puntata appaiono già sanate.

La nota positiva di Dangerous Liaisons è sicuramente  nell’unica “liason” che pericolosa non è, ossia quella tra Quentin Lance (Paul Blackthorne) e Renè (Rick Gonzalez); il rapporto tra i due (momentaneamente fuori dai giochi) si è evoluto costantemente fino a questo momento, ed è interessante constatare come personalità così differenti abbiano trovato modo di coesistere e di farsi forza l’un l’altro. L’intesa di questa strana coppia è tanto insolita quanto sincera, e riesce con semplicità a regalare anche momenti divertenti.

Come già detto, Arrow 5×19 non è il ritorno che tutti si aspettavano e, oltre alla staticità della trama , rimane impelagata in terminologie informatiche da hacker tutt’altro che chiare, a discapito anche dell’azione. Insomma, di positivo c’è stato ben poco, ma perlomeno il finale suggerisce un prossimo episodio di livello superiore, ma soprattutto il ritorno in pompa magna del grande assente di giornata che nessuno si sarebbe aspettato di non trovare all’appello: Prometheus.

 

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