Prima della pausa natalizia avevamo lasciato Cora e Uncino che salpavano alla volta di Storybrooke, Emma e Mary Margaret che tornavano miracolosamente dal mondo delle fiabe e Mulan e Aurora che si ripromettevano di partire alla ricerca dell’anima di Filippo.
La prima cosa che salta all’occhio, dopo due settimane di assenza da Storybrooke, è che i personaggi delle fiabe hanno tutti un nuovo look.
Cambiano i costumi e le acconciature, in linea con la volontà di miglioramento dei personaggi, prima fra tutti Regina.
Messa al confronto con la Regina Cattiva del passato, che vediamo nei flashback che raccontano gli avvenimenti nel mondo delle fiabe poco prima della maledizione, la Regina del presente non potrebbe essere più diversa: disposta a scendere a compromessi e a migliorare e instaurare rapporti amichevoli (anche solo per apparenza) con gli altri abitanti della cittadina. E tutto questo per amore di Henry e per merito di Emma, che cerca di renderle più facile la vita.
Il suo impegno sembra anche darle dei risultati ma, vittima davvero per la prima volta, Regina non ha messo in conto il fatto che sua madre Cora non si sarebbe fermata al primo ostacolo e che potrebbe essere realmente a Storybrooke, pronta a tramare qualcosa.
Mentre nel passato Regina viene catturata da Biancaneve e Azzurro ed è in procinto di essere condannata, nonostante il suo evidente tentativo di cambiare, anche nel presente si ritrova ad essere accusata di omicidio con tutta la città che vuole vederla morta. Un ritorno dinamico quello di C’era una volta che, tuttavia, non riesce ancora a convincere.
Il ritmo dell’episodio è serrato e ricco di avvenimenti, tanto che si fa quasi fatica a seguire l’azione con la massima attenzione. Tuttavia la trama sembra andare avanti rigirandosi su se stessa, senza nuovi stimoli. I personaggi continuano ad appiattirsi sempre più, eccezion fatta per Regina, la cui malvagità rivive – anche se solo nel passato – nell’ottima prestazione attoriale di Lana Parilla e dà un flebile barlume di speranza anche allo spettatore, che assiste allo svolgimento di una partita in cui le carte vincenti sembrano essersi esaurite fin troppo presto.
Le speranze, ancora una volta, sono riposte nei nuovi personaggi: che Cora e Uncino salvino Storybrooke dal bene che, dopotutto, è noioso.