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Di fronte a un episodio straordinario come Heaven Sent, qualunque sceneggiatore si sarebbe sentito sotto pressione: non deve essere stato diverso per Steven Moffat, showrunner a autore dei due episodi in discussione, impegnato nell’impresa di battere sè stesso con una chiusura in grado di soddisfare i fan e il respiro scelto per la narrazione. Eccoci qui dunque, a confrontarci col tanto sospirato epilogo di questa nona annata di Doctor Who, intitolato Hell Bent, che scegliendo la cornice di Gallifrey per sciogliere gli ultimi nodi del conflitto del Dottore affida alla nostra clemenza un’avventura non scoppiettante nè epica, ma decisa a mettere in discussione tutto quanto avevamo visto finora e a lasciarci, se pur in balia di qualche perplessità, con un malinconico groppo in gola.

 
 

Dire addio a Clara in Face the Raven è stata dura: da semplice baby Sitter a quasi “Time Lady” a ragione dell’ ingorda passione per il rischio e l’ignoto che viaggiare in compagnia del Dottore aveva infuso nella sua personalità, Clara è diventata una presenza imperativa e quasi ingombrante fra le compagne del New Who, una figura alla quale il Dottore avrebbe potuto sacrificare tutto e per la quale la violazione delle più sacre leggi del Tempo avrebbe dovuto essere giustificata; improvvisa, casuale e non eroica la morte della ragazza aveva chiuso il cerchio al meglio sul suo destino, ma Moffat ha scelto egualmente di riaprire quel capitolo dando a Miss Oswald l’opportunità di realizzare a pieno ciò che le era stato negato: congelare l’istante della morte, sfuggire ad essa e poter partire alla volta dell’universo intero, viaggiando senza meta come il suo migliore amico aveva sempre fatto e rimandando eternamente l’appuntamento con la fine. doctor who -

Una conclusione poetica e commovente, ottima nel dare testimonianza di quanto l’affetto per l’amica fosse ormai quasi pericoloso per il Dottore (evidente il parallelismo destino crudelissimo di Donna Noble), ma che allo stesso lascia con l’amaro in bocca e la sensazione di aver voluto insistere su un capitolo già chiuso per dare a tutti i costi a Clara un epilogo felice, evitando di affrontare il vuoto dell’autentica morte di un personaggio: a soffrire ulteriormente della scelta è il trattamento riservato a Gallifrey, a lungo cercato e sospirato e di fatto usato come mera location, e la risoluzione (?) nell’enigma dell’Ibrido così chiara all’apparenza nello scorso episodio e adesso nuovamente messa in dubbio.doctor who - .-

Dopo una stagione eccelsa come quella appena trascorsa Hell Bent non rappresenta una conclusione totalmente appagante, ma il suo desiderio di lavorare maggiormente sul rapporto fra i personaggi e concedere a una delle companion più importanti di sempre un’uscita di scena più delicata sono ammirevoli: il lavoro compiuto in questa nona stagione è stato degnamente onorato, ma un pizzico di coraggio in più nell’inseguire determinate scelte non avrebbe guastato.

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RASSEGNA PANORAMICA
Alessia Carmicino
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Alessia Carmicino
Nata a Palermo nel 1986 , a 13 anni scrive la sua prima recensione per il cineforum di classe su "tempi moderni": da quel giorno è sempre stata affetta da cinefilia inguaribile . Divora soprattutto film in costume e period drama ma può amare incondizionatamente una pellicola qualunque sia il genere . Studentessa di giurisprudenza , sogna una tesi su “ il verdetto “ di Sidney Lumet e si divide quotidianamente fra il mondo giuridico e quello cinematografico , al quale dedica pensieri e parole nel suo blog personale (http://firstimpressions86.blogspot.com/); dopo alcune collaborazioni e una pubblicazione su “ciak” con una recensione sul mitico “inception” , inizia la sua collaborazione con Cinefilos e guarda con fiducia a un futuro tutto da scrivere .
doctor-who-9x12-recensione-dellepisodio-con-peter-capaldiEccoci qui dunque, a confrontarci col tanto sospirato epilogo di questa nona annata di Doctor Who, intitolato Hell Bent, che scegliendo la cornice di Gallifrey per sciogliere gli ultimi nodi del conflitto del Dottore affida alla nostra clemenza un'avventura non scoppiettante nè epica, ma decisa a mettere in discussione tutto quanto avevamo visto finora e a lasciarci, se pur in balia di qualche perplessità, con un malinconico groppo in gola.