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La famiglia Gerhard, insieme alla banda di Kansans City, intensificano la ricerca del giovane Rye. Nel mentre Lou fa un viaggio a Fargo per scoprire gli ultimi casi del giudice mentre Peggy sente una nuova teoria sul killer del Waffle Hut.

 
 

The Myth of Sisyphus è il titolo di Fargo 2×03, una puntata che difatti rimanda alle avventure della figura mitologica di Sisifo, personaggio mitologico ricordato per essere il più scaltro e il meno scrupoloso tra gli uomini, contraddizione che lo spettatore onnisciente vede soprattutto nel susseguirsi delle giuste teorie e quelle sbagliate che difatti rendono unico l’episodio.
Fargo2x03-3La puntata si apre con un piccolo incipit su Hanzee (Zahn McClarnon) uno dei sicari della famiglia tedesca che oltre a far riflettere sul carattere del pellerossa, ci mostra brevi frammenti di quello che accadrà nel corso della puntata, anticipando ancora una volta e senza svelare nulla, gli importanti snodi drammaturgici della puntata sulle note di un’ironica Yama Yama di Yamasuki.
Seppur i concetti principali della puntata sono riconducibili alla ricerca di Rye e alle indagini di Hank (Ted Danson) e Lou (Patrick Wilson), sono i piani di ascolto utilizzati nelle varie sequenze a fornire lo sviluppo della storia che brilla per dialoghi ed interpretazioni. Questa inoltre ci viene presentata sotto vari registri, quelli puramente narrativi (come si evince nel salotto dei Gerhard) quelli ironici (nella tavola calda tra i due mafiosi di Kansans City e negli scambi per radio tra i poliziotti) ma soprattutto caratterizzati da una forte dose di tensione, diventando predominante nel salone estetico di Peggy/Kirsten Dunst fino ad essere un collante per le scene più violente che vede coinvolto Lou.

Fargo2x03-2Quest’ultimo ha finalmente più margine di manovra e quindi uno spirito più attivo, che lo rende effettivamente l’unico personaggio scaltro (insieme alla serafica Betsy/ Cristin Milioti) sulle reali conseguenze che sono avvenute quella notte al Waffle Hut. Il protagonista della serie diventa così il classico eroe dimesso, che non cerca l’impresa ma risalta con “scene” di coraggio, consapevole del suo ruolo e pronto ad immolarsi per proteggere il bene comune. Un’interpretazione che viene fornita con misura ed eleganza e che perciò rende credibile le sue azioni pensando soprattutto all’eredità che è stata lasciata alla Molly della prima stagione.

Fargo 2×03 è quindi una punta su più piani narrativi, che fanno emergere l’incredibile bravura di Noah Hawley nel saper romanzare le sfaccettature umane in metafore (l’immagine della cravatta nel cemento) e in parallelismi narrativi (in questa puntata Sisifo) ma anche storici, come è stato ribadito più volte per questa seconda stagione.

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