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Ci avviciniamo alla fine, il giro di boatra il quinto e sesto episodio è arrivato fin troppo presto e arriva ora il momento di tirarele fila del discorso, o meglio dei discorsi. Vediamo un po’ questo settimo episodio cosa ci racconta: la sorte da Sansa sembra ormai segnata, lo sbocciare della sua femminilità sembra condannarla ad una vita accanto ad un re folle, mentre la sorella Arya instaura una strana relazione con Tywin Lannister che la tiene prigioniera al suo servizio.

 
 

Un bel ruolo in questo episodio viene ritagliato anche per ser Jorah Mormont: il cavaliere esilaito è un fedele servo o un segreto amante? Riuscirà nella sua impresa di difendere e rendere felice la sua regina? La giovane e determinata Daenerys sembra esigerlo a tutti i costi, senza però considerarne leimplicazioni personali. Anche il povero Jon Snow, quasi violentato a parole dalla scaltra e audace Ygritte, si ritroverà suo malgrado succebe della donna e in una situazione davvero spinosa. Anche Tehon Greyjoy continua la sua folle impresa autonoma ai danni di Grande Inverno, un’impresa dalla quale non si sa ancora se rinsavirà.

Ma vero fulcro di questo episodio sono i gemelli Lannister: Jamie e Cersei a questo punto si rendono conto che non ha più senso nascondere la loro relazione incestuosa, ne parlano apertamente e rendono manifesti gli equilibri di potere che ci sono nella coppia. L’amore visto da lui e da lei assume dei contorni molto differenti e gli spettatori tenderanno inevitabilmente a prendere le parti dell’uno o dell’altra.

L’impressione predominante in questo settimo episodio è che gli autori abbiano messo per un attimo da parte l’azione e la strategia militare, punti nevralgici della serie, e abbiano invece schierato l’arsenale di personaggi che hanno a disposizione concentrandosi sui Lannister e approfondendo meglio alcune relazioni fino ad ora poco chiare. Quello che è certo è che fino alla fine nessuno è salvo e se a quanto dicono i lettori della saga, la serie si sta scostando di molto dai romanzi, sembra ugualmente che gli sceneggiatori facciano bene la loro parte.

 

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