Il terzo Episodio di Ray Donovan gravita intorno al personaggio di Kate McPhee, la giornalista arrivata da Boston per indagare sull’omicidio di Sully. La bionda e tenace reporter riuscirà a far maturare la sua sensazione in qualcosa di più profondo, una pista, creata dai maldestri tentativi di depistaggio di Cochran nonché dai problemi che Ray non riesce a risolvere “in tempo”. Quest’ultimo si dovrà preoccupare di sistemare anche un piccolo malinteso con Stu Feldman per dare a Bridget ciò che desidera.
La puntata Gem and Loan mostra una strana alleanza tra Ray (Liev Schreiber) e Cochran (Hank Azaria), remunerativa per entrambe le parti, al fine di tenere a bada Kate (Vinessa Shaw) arrivata a Los Angeles con tutte le intenzione di capire e approfondire le vicende che hanno portato alla morte di Sully, dinamiche che lo spettatore conosce perfettamente e che fanno sì che viene dato un taglio diverso alla puntata. Difatti, viene inscenata una costante preoccupazione che ha dato modo al capo del FBI di mostrare il suo lato ambizioso e prepotente con cui si è prefissato di conquistare la carica di capo generale del FBI e che mostra tenace durante la messa in onda dell’intervista. Inoltre viene evidenziata la “nuova collaborazione” con Ray, “assunto” (ovviamente) nel ruolo di fixer. Risvolto che viene introdotto e ripreso con “innocue” telefonate, ma che può già dare un interessante piega narrativa per futuri scenari. Difatti, in numerose sequenze entrambi si affanneranno per tenere nascosti i due uomini di punta, Frank e Mickey, che l’intelligente reporter cercherà con ogni mezzo.
Ignaro di tutto è proprio Mickey, che vive un asfissiante libertà vigilata che scoprirà essere organizzata da un altro galoppino di Ray, pagato e corrotto. Tecnica che Ray userà anche per “sedare” Abby (Paula Malcomson) presa dalla sua ambizione sociale, prima attraverso la casa e poi con l’ammissione di Bridget (Kerris Dorsey) per la Bel Air Academy.
A strappare la risata allo spettatore c’è tutta la vicenda con Stu Feldman (Josh Pais), che oltre a cadere nella trappola di Ray ci fornisce un ironico scorcio della “situazione lavorativa” nelle produzioni cinematografiche hollywoodiane, dove il talento “si paga”.
L’episodio di Ray Donovan non si contraddistingue né per il grande ritmo né per l’azione, ma ha tutte le caratteristiche dell’episodio “preparatorio”. Il personaggio di Kate conquista lo schermo con la costruzione di un preciso ruolo, ossia di colei che bussa a tutte le porte e fa le domande “da vicino”.