Supernatural 9×13 recensione dell’episodio con Jensen Ackles e Jared Padalecki

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    Di nuovo insieme per cacciare i mostri, Dean (Jensen Ackles) e Sam (Jared Padalecki) si recano a Stillwater, Minnesota per scoprire chi ha ucciso un mangiatore professionista di 140 kg, riducendolo come una mummia. Grazie allo sceriffo Donna Hanscum (Brianna Buckmaster) i fratelli Winchester cominciano a indagare sullo storico rivale di Wayne McNutt, Slim Jim (Kurtis Maguire), ma un secondo omicidio con lo stesso modus operandi conduce i due cacciatori su una nuova pista: Canyon Valley, una SPA. Le due vittime, infatti, avevano sulla schiena lo strano segno di aspirazione di una cliente del centro benessere. Spacciandosi per due personal trainer, Sam e Dean vengono assunti dai titolari di Canyon Valley, scoprendo che la dottoressa Maritza (Anabelle Acosta) e suo fratello Alonso (Joseph Julian Soria) sono due Pishtaco, parassiti succhia grasso originari del Perù. Sebbene Maritza abbia aperto la SPA per sopravvivere il più ‘umanamente’ possibile, nutrendosi del grasso in eccesso dei clienti, suo fratello Alonso si è dimostrato più avido.

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    Il tredicesimo episodio di Supernatural non porta avanti il filone principale incentrato sulla caduta degli Angeli sulla Terra e nemmeno quello collaterale di Gadreel e Metatron; Castiel non si sa dove sia e Crowley e Abaddon non si sa cosa stiano architettando. Con The Purge gli showrunner decidono di focalizzare l’attenzione sul nuovo rapporto prettamente professionale tra Dean e Sam, costringendo i due fratelli a motivare con onestà le scelte prese finora e portandoli a un punto di rottura ancora più profondo. Se dentro di lui Dean è convinto di aver salvato la vita a Sam perché era giusto e perché loro devono combattere il male insieme, Sam è sicuro che lui lo abbia fatto per se stesso, per non rimanere da solo, perché sebbene Dean sia disposto a sacrificare la sua vita non lo è altrettanto a soffrire. Con poche, semplici battute affidate a Sam, gli sceneggiatori Eric C. Charmelo e Nicole Snyder riportano noi (e Dean) al primo episodio, aprendoci gli occhi: Sam era pronto a morire, a trovare la pace ma Dean è arrivato a tradire la sua fiducia per riportarlo indietro; se non l’ha fatto per se stesso, per chi l’ha fatto? E se qualcuno, come Dean, è convinto che Sam avrebbe agito nella stessa maniera, si prepari a rimanere sorpreso. L’idea a cui la serie è stata saldamente ancorata nei suoi nove anni di vita, ovvero che Sam e Dean avrebbe fatto qualsiasi cosa per salvarsi la vita a vicenda, è messa in dubbio e l’affermazione finale di Sam dà alla stagione una piega inaspettata e angosciante.

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    Torna a dirigere Supernatural dopo l’ultimo episodio dell’ottava stagione, Philip Sgriccia (Revolution), figura storica dello show ora in veste di produttore esecutivo. Guest star di The Purge è l’attore americano Joseph Julian Soria, noto per il ruolo del Caporale Hector Cruz nella serie tv Lifetime Army Wives.

    Il prossimo episodio, intitolato Captives, andrà in onda il 25 febbraio su The CW.