the innocents
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In una piovosa mattinata londinese abbiamo incontrato i protagonisti della nuova serie Netflix, The Innocents, disponibile sulla piattaforma dal 24 agosto con la prima stagione.

 
 

Uno Young Adult che intreccia love story e fantasy, nella fredda e piovosa Norvegia (per leggere la recensione clicca qui).

Al junket di Netflix abbiamo avuto la possibilità di intervistare i due ragazzi protagonisti, Sorcha Groundsell, Percelle Ascott, la produttrice Elaine Pyke, gli autori Simon Duric, Hania Elkington e, infine, la star della serie Guy Pearce. Tutti molto entusiasti e ansiosi di sapere cosa penserà il pubblico di questo avvincente sci-fi / family drama.

The Innocents: Simon Duric – Hania Elkington

Da dove nasce l’idea di questa serie?

H.E.: “Abbiamo gusti molto differenti, Simon è generoso, mascolino, orientato per il dark-drama, a me piacciono di più le storie di segreti familiari, di intrecci e legami di sangue. Abbiamo iniziato a parlare di come conciliare le due visioni e orientare la storia, volevamo entrambi raccontare l’amore di due giovani con connessioni strette legate ad altri fattori.

L’abbiamo costruita bevendo un sacco di birre (ride) in un giardino a nord di Londra e ci siamo avvicinati sempre di più a quello che volevamo, una giovane coppia che si forma mentre entrambi crescono e scoprono chi sono. Non volevamo però concentrarci solo su uno young adult, volevamo che la trama principale fosse stratificata, con sentimenti forti che legassero tutti i personaggi”.

Perché il titolo The Innocents?

H.E: “È interessante perché Netflix ci ha fatto la stessa domanda! Volevano qualcosa che fosse più orientato sui muta-forma, ma ci siamo domandati se levando questo aspetto la serie fosse rimasta comunque un drama. Se avesse avuto ancora senso. La risposta che ci siamo dati è stata affermativa, perché è la storia di due ragazzini innamorati con una vita familiare difficile che scappano per cercare loro stessi.

Puoi raccontare la stessa storia anche senza l’aspetto dei fantastico, non sarebbe lo stesso show, ma sarebbe comunque buono, al centro di tutto c è la storia d amore e la storia è innocente. Il senso di innocenza che si prova con il primo amore, quando tutto è platonico, puro e timido, quando ti senti invincibile. Volevamo preservare tutti questi aspetti, ma non sono in Harry e June, ma in tutti i personaggi c’è dell’innocenza.”

Guy Pearce

Cosa ti ha avvicinato al progetto?

“La sceneggiatura, non riuscivo a smettere di leggerla, l’ho trovata molto intrigante. È uno script particolarmente misterioso e bellissimo e mi sono trovato subito in empatia con il regista Farren Blackburn.

La storia è orientata sullo sci-fi, è quella di due ragazzi muta-forma che sono innamorati, ho subito pensato che il mio personaggio, che nella serie è il dottore/scienziato, avrebbe dovuto trattare l’argomento come una reale patologia medica per renderlo credibile.

L’audience che seguirà questo show sarà lontano dallo standard, i personaggi sono molto complessi e lo stile è unico.”

Il tuo personaggio sembra essere ossessionato dalla ricerca sui muta-forma.

“Credo che abbia delle buone intenzione ma il suo ego lo porta ad isolarsi. Ha fatto delle cose sbagliate in passato, ha provato droghe quando non avrebbe dovuto, è una sorta di outsider rispetto alla società inglese, perché non vuole seguire gli schemi ma vuole ragionare con la sua testa.

A causa del suo ego smisurato, vuole scoprire i muta-forma ed acquisire una posizione di prestigio tra le persone che lo circondano. Genuinamente ha voglia di aiutare le persone ma allo stesso tempo pensa a se stesso, senza rendersi conto che la vicenda diventa più grande di quanto possa sostenere, qualcosa di estremo e diverso.”

Sorcha Groundsell – Percelle Ascott

Come siete entrati nel progetto?

Sorcha: “La prima audizione per me è stata terribile, non mi hanno scelta subito, volevo fare bella impressione e ho caricato troppo la performance. Alla fine è andata bene, quando ci siamo conosciuti eravamo nella stanza con il casting director con tantissime altre persone, è stato imbarazzante perché dovevi interagire come nulla fosse, quando intorno a te tutti ti guardavano. Il regista però ci ha aiutato tantissimo, capisce completamente a cosa l’attore va in contro e ti parla del processo che deve affrontare il personaggio, togliendoti l’ansia e le paure, ti apre la mente su quale lavoro c’è da fare. Ha reso questa esperienza molto più piacevole.”

Vi state preparando per un eventuale esplosione di fama? 

Parcelle: “Recito da otto anni ormai, è difficile comprendere come sarà il nostro futuro, cosa cambierà nella nostra routine, finché non uscirà la serie. Personalmente credo la mia vita resterà invariata, stessa quotidiana abitudine nel dormire fino a tardi e non vedere la luce del sole!”

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