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Così come l’episodio 1×03 era tutto focalizzato sul personaggio di Padre Jaminson, The Leftovers 1×06 è completamente dedicato a Nora Durst, interpretata da Carrie Coon. La misteriosa donna, vittima, nel giorno della scomparsa dei Dipartiti, della perdita di tutta la sua famiglia, il marito (fedifrago) e i suoi due figli, conduce un’esistenza spezzata, dolorosa, tesa a protrarre il ricordo, e con esso il dolore, della incolmabile perdita. La donna riuscirà ad incontrare delle persone nuove, che la cambieranno e che le mostreranno la possibilità di un modo diverso di affrontare la sofferenza, la perdita e lo sconforto.

 
 

Mentre per gli altri personaggi che abbiamo fino ad ora incontrato in The Leftovers, che hanno effettivamente perso qualcuno, non si può precisamente parlare di lutto (poiché non c’è la certificazione della morte), per Nora invece il discorso cambia. Il suo personaggio e travolto dalla disperazione, non c’è speranza in lei, e quindi nemmeno possibilità di redenzione, solo rassegnazione. La Coon riesce a prestare il volto a questa donna in maniera convincente, risultando affascinante ma allo stesso tempo spogliando il personaggio da quell’aria di perfezione e perbenismo che avevamo intuito al momento della sua presentazione al pubblico nella caffetteria.

The Leftovers 1x06

 

L’unità narrativa dell’episodio, così come accaduto per la puntata dedicata a Matt Jaminson, giova molto al racconto, facendoci fare capolino in una piega del racconto che fino ad ora ci è stata mostrata sempre in ombra e che pare adesso parzialmente illuminata, anche se non del tutto chiarita.

La regia di The Leftovers 1×06 è particolarmente intensa, forse perché incentrata su un solo personaggio, riesce meglio degli episodi precedenti a catturare l’attenzione e, a differenza di ciò che ci è stato raccontato fino ad ora, si chiude su note che lasciano spazio alla speranza.

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