- Pubblicità -

the-walking-dead-3x13-rick-promo-03_midUna terza stagione che ha cambiato radicalmente la psicologia dei personaggi principali. In modo lento, graduale ma profondo. Ognuno, percorrendo la propria strada, si è trovato di fronte un bivio. Se finora ha potuto evitarlo percorrendo strade secondarie, o semplicemente attendendo, il momento di completare il proprio percorso di maturazione emotiva è arrivato e non può più essere rimandato. Mentre nella scorsa puntata sono stati tre personaggi di Woodbury sotto la lente d’ingrandimento (Andrea, Milton e il Governatore), This Sorrowful Life sposta lo sguardo solo qualche chilometro più in là, in quella prigione popolata dai personaggi che abbiamo potuto conoscere fin dalle prime due stagioni.

 
 

A cominciare da Rick, ormai stretto nelle vesti di capo. Una carica che forse non è più in grado di ricoprire, pressato ogni giorno di più dalle responsabilità e senza la lucidità necessaria per decidere delle sorti dell’intero gruppo. Le allucinazioni, infatti, continuano a turbarlo, sempre più frequentemente. Un nemico che non può essere sconfitto con una pallottola nel cranio. Contemporaneamente l’ex poliziotto si trova di fronte una scelta che tocca direttamente le corde della sua morale. La tentazione di consegnare Michonne esiste. Sacrificarne una per salvare il resto del gruppo, le persone a lui care.  Quanto ci si può fidare, però, del nemico? Soprattutto non sarebbe una scelta moralmente da Rick. Se il vecchio Rick esiste ancora.

L’altro personaggio al centro dell’episodio è Merle che, appena rientrato tra vecchie conoscenze, non possiede stima e fiducia di nessuno. Tocca a Daryl il ruolo di mediatore, nella speranza di poter far accettare al gruppo il fratello. Un Merle prigioniero della sua personalità arrogante e del personaggio che si è costruito, incapace di farsi apprezzare. Nonostante le apparenze, che continuano a mostrarci una scorza da duro, Merle è combattuto, alla ricerca di un ruolo che gli dia importanza agli occhi degli altri, un pizzico di umanità in un personaggio cinico e brutale, che proprio in un mondo violento popolato da zombie e alle dipendenze di un leader ancor più crudele di lui, aveva trovato una sua dimensione. Ora si tratta di integrarsi nel nuovo gruppo, così da poter rimanere accanto al fratello. Come fare per riabilitarsi? Che posto può avere nella prigione? Domande che Merle sarà costretto a porsi e costituiranno, con azioni conseguenti, il liet motiv della puntata.

Gli sceneggiatori hanno costruito due emozionanti episodi-pilastro, pronti a sostenere l’apice finale. Un occhio a Woodbury, uno alla prigione, prima della visione d’insieme. Entrambi i leader in un momento di difficoltà, proprio alla vigilia dello scontro. Tante questioni in sospeso, nulla che possa farci sbilanciare sulla fazione che avrà la meglio. L’attesa è finita. La battaglia è alle porte. Sarà sangue, pallottole e zombie. Quello che ci si aspetta da The Walking Dead.

- Pubblicità -