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The Walking Dead 6x12 2Il passaggio è avvenuto in maniera così impercettibile e naturale che quasi non si è notato. Eppure siamo di fronte a un vero e proprio momento cruciale per la serie AMC e The Walking Dead 6×12, Not Tomorrow Yet, mette davvero i nostri protagonisti in gioco, un gioco rischioso a cui non hanno mai giocato prima e che li vedrà senza dubbio misurarsi con la loro forza, ma soprattutto con la loro debolezza.

 
 

Dopo il patto stretto con gli abitanti di Hilltop, Rick (Andrew Lincoln) e gli altri tornano ad Alexandria, ufficialmente per discutere sul da farsi, ma chiaramente solo per informare il gruppo e per raccogliere rinforzi. La decisione è presa e, per la prima volta nella storia della serie, il gruppo, che dopo essere stato branco è diventato una vera e propria famiglia, attaccherà Negan e i suoi, i Salvatori, così da poter garantire cibo per Alexandria e sicurezza per i vicini. La puntata si apre, finalmente, su Carol (Melissa McBride). Messa da parte negli ultimi episodi, la donna torna alla ribalta nella pienezza e nella complessità delle sue caratteristiche. Protagonista di una delle evoluzioni più interessanti nell’arco delle stagioni, dalla prima alla sesta, Carol è senza dubbio portatrice di valori forti, quelle caratteristiche che trascendono il bene e il male e che le conferiscono lo stesso ruolo, al femminile, che ha Rick all’interno del gruppo: un leader, con la dolcezza di una madre e la fermezza di un killer. L’abbiamo visto benissimo all’inizio della quinta stagione e, a seguire, con il giovanissimo (e non compianto) Sam, e lo vediamo con prepotenza adesso.

The Walking Dead 6x12 3Altro elemento di spicco in questo episodio sono le relazioni umane intese con rapporti romantici. Mai come in The Walking Dead 6×12 è stata data tanta importanza all’amore nel senso comune del termine e forse la ragione di questo focus apparentemente fuori luogo è proprio lo stravolgimento drammaturgico di cui accennavamo all’inizio. Dopo sei stagioni passate a scappare, costruire, difendersi, proteggersi, soccorrersi, i protagonisti passano all’attacco, facendo la prima mossa e sperando di prendere alla sprovvista il nemico, che rimane misterioso e spaventosamente inafferrabile.

Stilisticamente, la regia di Greg Nicotero, che si mantiene sui regimi della normalità per la prima parte, riesce a mettere in scena  con estrema efficacia, nella seconda parte di episodio, una situazione davvero complessa e delicata. Gli equilibri si capovolgono, le anime si “sporcano” e la macchina da presa inquadra con velocità e chiarezza ogni gesto, ogni colpo di fucile, ogni sguardo di intesa e ogni cadavere. La fiducia nei nostri è sempre profonda, sappiamo che sotto le spoglie di padri, amici, leader, soldati, madri e giovani innamorati ci sono delle bestie pronte a ruggire, ma lo sguardo stanco e spaventato di Glenn (Steven Yeun), in chiusura di episodio, fa davvero temere il peggio per il futuro.The Walking Dead 6x12

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