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ATTENZIONE SPOILER: L’articolo contiene importanti spoiler su “Nessuna via d’uscita”, l’episodio 6×09 di The Walking Dead.

 
 

The Walking Dead andrew lincoln

Dopo lo sconfortante finale di metà stagione, pare che The Walking Dead abbia intenzione di recuperare il tempo perduto nelle nuove puntate del 2016, mettendo in scena un vero e proprio bagno di sangue che vede brutalmente coinvolti Jessie e i figli Sam e Ron. Questa scena ha appagato la nostra sete di sangue (perché nessuno ama i bambini che si lagnano, soprattutto in un’apocalissi zombie), lasciando inoltre Carl definitivamente menomato, dopo che l’inorridito Ron ha sparato a Rick finendo per colpire suo figlio nell’occhio.

Tutto precipita nel caos, filmato con energia frenetica (e artistica) dal regista e produttore esecutivo Greg Nicotero, che ha fatto coraggiose scelte estetiche in un’ora ricca di azione.

L’aspetto positivo dell’episodio – a differenza della contorta season premiere di Nicotero – è stato l’aumento continuo di tensione e adrenalina, prima nell’incontro di Daryl, Sasha e Abraham con gli uomini di Negan, poi nell’anarchia in corso ad Alexandria, con i sopravvissuti che mostrano finalmente di cosa sono capaci nel trionfante lavoro di squadra che ha permesso persino a Padre Gabriel di rendersi utile. La serie continua a giocare con l’affetto degli spettatori per Glenn (come i produttori stanno facendo da un bel po’ di stagioni): è circondato da una moltitudine di zombie e poi viene salvato da Abraham e Sasha. Ma dopo l’inganno emotivo della prima parte della stagione e la frustrante finta del cassonetto, queste ludiche stoccate da parte dello sceneggiatore Seth Hoffman sembrano finalizzate a girare il dito nella piaga.

Tuttavia, il momento straordinario dell’episodio è una scena molto semplice: un padre terrorizzato al capezzale del figlio, Rick che supplica Carl di non lasciarlo. La forza di The Walking Dead è sempre stata in questi intimi momenti fra i personaggi, come Andrew Lincoln ha dichiarato a Variety: “Sono davvero felice che, nonostante l’episodio sia imponente ed epico, alla fine c’è una scena molto dolce ed emozionante tra padre e figlio. Quando Greg Nicotero l’ha girata è stato molto commovente. La famiglia aspetta fuori, poi il cerchio si stringe all’interno con Michonne alla porta e infine vedi padre e figlio. Adoro il fatto che tutti sono rimasti uniti in questo momento critico, con la speranza che il ragazzo possa farcela”.

Andrew Lincoln ha raccontato a Variety alcuni dettagli della premiere, il modo in cui la ferita di Carl influenzerà lui e Rick e l’ingresso del villain Negan che cambierà le dinamiche della serie.the-walking-dead

Ovviamente una scena grandiosa nella premiere è quella in cui Carl viene sparato. E questa esperienza avrà conseguenze fisiche e psicologiche su di lui. In che modo influenzerà Rick e il rapporto fra lui e Carl?

Se, come spero, ci baseremo sui fumetti, credo che ci sarà una svolta interessante nel rapporto fra Rick e Carl. Se ce la farà, rimarrà sfigurato come nei fumetti. E ricordiamo che è un adolescente. Un ragazzo con un occhio solo ha una presenza severa. Senza dubbio oggi è difficile fare il genitore quando i figli sono adolescenti, figuriamoci in un’apocalissi zombie. Ci saranno dei problemi. Inoltre approfondiamo il rapporto, quasi triangolare, fra Negan, Rick e Carl. È un terreno di scontro psicologico interessante. Una figura paterna e un genitore che ha profondamente a cuore suo figlio e darebbe la vita per lui a volte può essere soffocante, non valorizzare abbastanza suo figlio, non dargli ascolto come suo diritto. Invece qualcun altro può dargli queste opportunità, il che è molto interessante. È ciò che aspettavo da un pezzo. C’è la stessa ambiguità morale de “Il Bosco” e altri episodi simili. Ci stiamo addentrando in acque torbide, cupe e profonde e, come attore, è una cosa entusiasmante. Insomma, tutto si complica e tutto precipita.

Inoltre Rick ha perso Jessie. Ormai stavano iniziando ad avvicinarsi l’uno all’altra. Come cambierà Rick, considerando gli altri traumi che ha dovuto sopportare?

Quando abbiamo letto quella scena (Sam che viene morso, Jessie che viene morsa, io che devo mozzarle il braccio e Ron che mi spara e finisce per sparare a mio figlio, Ron che viene pugnalato da Michonne), ci siamo guardati e ci siamo messi a ridere. Pensavamo: “Questa scena è impossibile, tante grazie! Come possiamo farla?”. Come la maggior parte delle volte nella serie, quando dobbiamo affrontare maratone emotive, alla fine ognuno si impegna fino in fondo. Siamo fortunati ad avere attori eccezionali.

Per Rick è una situazione orrenda. Jessie è stata una delle poche persone di Alexandria in sintonia con lui, lo ha introdotto a tutti gli effetti nella comunità, facendogli comprendere a fondo le loro difficoltà. Ma gli ha anche consentito di aprire una parte del suo cuore che Rick aveva sigillato, di fidarsi e osare provare qualcosa per un altro essere umano dopo la scomparsa di Lori. Quindi affrontare questo trauma e assistervi in modo così sconvolgente è una cosa orrenda. Tutto non fa altro che peggiorare, tanto che è costretto a cedere il figlio morente a qualcuno che non conosce. È impotente. Per questo finisce per elaborare ciò che è successo, incanalando tutto in una furia impotente, un’energia da esternare.

Ma la cosa stupenda è che ad avere il sopravvento sul trauma è il sostegno reciproco fra i personaggi: combattono l’uno al fianco dell’altro, diventano compagni d’armi, sembra la nostra versione de I Magnifici Sette. La sceneggiatura è geniale e mi piacerebbe vedere le reazioni degli spettatori mentre guardano un episodio.

All’inizio della stagione Rick era deciso a mantenere le distanze dagli abitanti di Alexandria, rivelando un atteggiamento di chiara opposizione tra le parti. Come evolverà la situazione dopo aver affrontato tutti insieme questa sfida?

È un episodio di svolta che segna un cambiamento notevole nella leadership di Rick e nel suo rapporto con Alexandria. Tutto cambia rispetto al passato. Con le ultime scene dell’episodio sembra di ricominciare da zero, come un nuovo inizio per la civiltà. L’elemento chiave di cui si sente la mancanza da molto tempo è la speranza. Da quando è stato sparato due anni fa, è la prima volta che Rick, nonostante il trauma e la carneficina, nutre un po’ di speranza grazie al fatto che Carl riesce a sopravvivere.

Il gruppo principale di Rick era spezzato nella prima parte della stagione, come successo in passato. Saranno più uniti nei prossimi episodi?

Sì, i prossimi episodi sono entusiasmanti. Ci aspetta uno dei finali di stagione più scioccanti e stupendi che abbiamo mai realizzato. Mi sono sentito male quando l’ho letto e, se tutto va come previsto, per gli spettatori sarà lo stesso. La storia procede rapidamente, il fronte è unificato, ma vedremo ciò che negli ultimi due anni è stato soltanto mostrato vagamente: le dinamiche di gruppo, le nostre capacità, la prospettiva che va oltre. Da un lato vediamo qualcosa di bello, entusiasmante, ricco di ottimismo. Dall’altro c’è l’inferno. [Risate] Il mondo diventa decisamente più vasto.

A proposito di mondi più vasti, il gruppo avrà a che fare con varie fazioni, tra Hilltop, i Lupi e i Salvatori. Quale sarà l’impatto sulla leadership di Rick?

Una delle cose che adoro dell’interpretare Rick è che sei anni fa era la perfetta personificazione dell’ordine pubblico. Come poliziotto era abituato ad affrontare situazioni disperate in cui diventava il punto di riferimento per gli altri. Ma ne ha passate tante ormai… e in un luogo privo di ordine pubblico, dove le regole del gioco cambiano di continuo, cos’è davvero la società? È proprio questo il punto: il suo senso morale cambia continuamente a causa degli eventi. È sempre stato un padre e un marito retto, ma la sorte lo ha schiacciato, tormentato, torturato e ha perso la testa. Credo che ora sia pur sempre un leader, però la sua sicurezza potrebbe rasentare l’arroganza. Il gruppo di sopravvissuti è molto forte e dinamico, ma anche gli altri sono autosufficienti. Incontreremo molti altri personaggi nei prossimi episodi, ognuno dei quali sopravvive a modo proprio, che sia buono o cattivo.

Cosa differenzia la leadership di Rick da quella di Negan?

Non posso rivelare molto, ma nei fumetti sappiamo che è un leader incredibilmente curioso, letale e affascinante. E Jeffrey Dean Morgan rispecchia in pieno queste caratteristiche. Gli spettatori saranno molto felici del suo arrivo.

Cosa rende diverso Negan dagli altri nemici del passato, come il Governatore?

Negan è uno sfrontato psicotico. [Risate] È disposto a tutto pur di ottenere ciò che vuole. Tutto ciò che posso dire è che è assolutamente impenitente.the-walking-dead-no-way-out

TESTO ORIGINALE

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