True Blood 5×10: recensione

True Blood 5

A darci il benvenuto è la solita nota splatter/trash che tanto ci fa amare gli strampalati personaggi di Bon Temps, anime smarrite in un universo noir che trascende ogni prodromo di normalità.

La fata di casa Stackhouse impaletta un vampiro, reduce non si sa da quale assurda diavoleria, ed è subito un bagno di sangue con le solite viscide frattaglie pronte a sguazzarci dentro come fossero polipetti affogati! Titoli di testa..e che il delirio abbia inizio! Dall’indecifrabile pergamena che il pavimento della camera da letto nasconde, alla sconvolgente verità che, quel documento, custodisce dal 1702, anno in cui John William Stackhouse e il vampiro Warlow hanno siglato e sigillato un delicato contratto!

E, intanto, a Eric non resta che arrendersi all’ostinazione di Bill e Nora che lo costringono a bere il sangue di Lilith, in modo da farla entrare nella sua anima e nella sua mente!Dell’etereo Godric, apparso di nuovo alla sua progenie durante l’atto sacrificale, non resta neanche l’ombra..ci ha pensato Lilith a sbudellarne il fantasmagorico spettro!

All’Autorità non mancano di certo vampiri capricciosi e con smanie individualiste..Russel e Steve fanno fronte comune e vanno a caccia di fate..il prezioso sangue di Sookie potrebbe renderli invulnerabili alla luce del Sole. E, nel frattempo, il sadico reverendo Newlin si diverte ad addestrare il suo personale cagnolino Emma! Degna di nota, per i toni chiaramente grotteschi, è poi la scena in cui Russel e Steve si lanciano in un ridicolo lento pop, circondati dall’accozzaglia di corpi umani con cui poco prima avevano fatto un aperitivo!

La fluidità con cui la serie di Alan Ball orchestra molteplici sfumature, passando dal tono trash a quello melodrammatico con assoluta naturalezza, ci lascia di stucco! Se un attimo prima, corpi smembrati, fantasmi polverizzati e cani lupo al guinzaglio di vampiri, ci avevano intrattenuto piacevolmente, d’un tratto restiamo sbigottiti dalla potenza emotiva che il lirico rendez-vouz tra Hoyt, Jason e Jessica è in grado di sprigionare. Hoyt ha deciso di trasferirsi in Alaska, ma per ricominciare e scordare la sofferenza ha bisogno di un ultimo favore. Jessica lo deve ammaliare, così che Bubba – come lo chiamava affettuosamente Jason – non ricordi più niente di loro due, né del dolore che gli avevano inferto, né tanto meno di averli conosciuti. Il penoso addio si consumerà là dove tutto aveva avuto inizio, l’ormai dimenticato e svigorito Merlotte.

E, per chiudere in bellezza, a ricacciare commozione e sentimentalismo, ci pensa Tara che, impalettando il nuovo sceriffo Elijah, ci regala un po’ di sana adrenalina..

Peccato per il povero capellone dark..ma con una vampira color cioccolato e una mamma Pam così randagie e determinate non c’è da scherzare..si salvi chi può!!