We Are Who We Are
Foto di Yannis Drakoulidis
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Si è svolta da remoto, dagli studi Sky e con i collegamenti da tutto il mondo, la conferenza stampa di We Are Who We Are, la nuova serie serie Sky Original, una produzione The Apartment – Wildside, parte di Fremantle, con Small Forward, una vera e propria scommessa che vede alla co-creazione e alla regia Luca Guadagnino, il regista italiano al momento di maggiore successo nel mondo e soprattutto negli USA.

 
 

La serie da otto episodi è diretta da Guadagnino che ha lavorato insieme agli sceneggiatori ufficiali, Paolo Giordano e Francesca Manieri, e con un cast di interpreti giovani e adulti, tra cui Chloë Sevigny, Jack Dylan Grazer, Alice Braga, Jordan Kristine Seamón, Spence Moore II, Scott Mescudi, Faith Alabi, Francesca Scorsese, Ben Taylor, Corey Knight, Tom Mercier.

La storia di We Are Who We Are è quella di un gruppo di adolescenti, figli di militari americani di istanza nella base USA di Chioggia. Secondo quanto dichiarato in conferenza, la storia è quella dei risveglio dei sensi di questi adolescenti, che vivono la loro vita e il fiorire della loro età inun luogo che perde tutti i connotati geografici e diventa una specie di isola. Qui, tra piccoli e grandi problemi, scopriranno non solo la sessualità ma anche la loro identità, una formazione che poi avrà un impatto su tutta la loro vita da adulti.

Luca Guadagnino, alla sua prima esperienza con la serialità televisiva ha raccontato: “Ogni film che fai ti cambia, in questo caso era una prima volta per molti aspetti. Era la prima volta con una serie, con questi sceneggiatori, con questo cast stupendo, con Sky e con la HBO e soprattutto con Lorenzo Mieli. È stata una mia prima volta come succede ai ragazzi della serie, per è stato motivo di grande spensieratezza. I 94 giorni di riprese sono stati una gioia collettiva, abbiamo visto diventare concrete le nostre idee, che si sono trasformate in una serie bellissima.”

We Are Who We Are, il non-luogo dell’adolescenza

We Are Who We AreCome accennato, il luogo geografico della serie è Chioggia, tuttavia lo scopo perseguito da Guadagnino è stato quello di de-localizzare la storia, senza dare troppi riferimenti, ma ambientando tutto in un non luogo, indefinito, che potesse essere qualunque posto, sia per i protagonisti della storia che per gli spettatori stessi. Non è stato lo stesso approccio che ha guidato regista e sceneggiatori nella scelta del tempo in cui ambientare la storia.

“La riflessione è stata fatta principalmente per una questione di controllo – spiega Guadagnino – Se vogliamo parlare di contemporaneità abbiamo sempre bisogno di una distanza minima per poter permettere che la realtà si integri in maniera organica con la realtà della narrazione. Quante volte vediamo del film ambientati nel presente ma che sembrano astrazioni perché non hanno legami con quello che viviamo. Il semestre precedente all’elezione di Trump era troppo ghiotto per non essere raccontato e per permettere a ciascun personaggio di riflettersi o di ingorare ciò che sta accadendo. Uno dei punto forti è quello in cui il personaggio di Cloe Sevigny dice dopo l’elezione di Trump ‘I tempi sono cambiati, paicciono le decisioni forti’. Questo ci sembrava interessante.”

Con un’accoglienza calorosissima e recensioni entusiaste dagli USA, We Are Who We Are arriverà in Italia, portando con sé un enorme carico di aspettative, su Sky e NOW TV a partire dal 9 ottobre.

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