La conferenza stampa del film Tre Tocchi è ruotata principalmente intorno all’idea del film e all’effetto meta- cinematografico che Marco Risi sfrutta per parlare della macchina cinematografica attraverso l’occhio del cinema stesso.tre tocchi

 

Il film nasce come una riflessione sugli attori, per gli attori e interpretata da attori- ovviamente- che si calano in ruoli che non si discostano tanto dalla realtà dei fatti- licenze poetiche a parte: i sei protagonisti- che nella pellicola utilizzano i loro veri nomi- in molti casi hanno vissuto delle storie simili ai loro personaggi, che qui sono state romanzate e arricchite da nuovi aneddoti. Insieme a loro si muovono sulla scena degli attori più “riconoscibili” che si prestano, giocosamente, ad interpretare dei piccoli ruoli sopra le righe. Il fatto di aver voluto realizzare, fortemente, un film a basso budget nasce dalla necessità di Risi di concedersi la libertà totale sulla gestione di un soggetto cinematografico, libertà che si è potuta concedere solo girando in bassissimo budget grazie allo sforzo produttivo di Andrea Iervolino e degli altri produttori associati. Il film uscirà nelle sale italiane il prossimo 13 Novembre in poche copie proprio per tale ragione, contando su una distribuzione e una diffusione incrementate dal passaparola.

L’idea di raccontare il mondo degli attori nasce da un’esperienza collettiva e personale: i discorsi, sotto la doccia, dopo una partita di calcio della squadra ItalianAttori. Proprio dal connubio tra cinema e calcio nasce il titolo, Tre Tocchi appunto, che ha una doppia valenza, calcistica e spirituale: tre tocchi, proprio come i tre passaggi mistici e la Santa Trinità evoca dalla preghiera del Padre Nostro, vero e proprio leitmotiv del film. La pellicola, raccontando la storia di sei attori “di seconda fila” alla ricerca della Grande Onda perfetta della loro vita, evoca il sogno, la speranza, le ambizioni- evocando anche i fantasmi delle delusioni- di intere generazioni precarie che lottano per farcela in questo particolare mondo che è lo spettacolo.

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