In Cena tra amici dovrebbe essere una normalissima cena quella organizzata il 15 d’agosto a casa di élisabeth (Valérie Benguigui) e Pierre (Charles Berling) per rivedere le persone a loro più care: il fratello della donna, Vincent (Patrick Bruel) e la sua compagna Anna (Judith El Zein) e un amico d’infanzia della coppia, Claude (Guilllaume de Tonquédec). La serata, infatti, inizia piacevolmente ed è intervallata solo da qualche battibecco passeggero. Il battibecco, però, lasciando gradualmente posto alla disputa, diventa un vero litigio quando Vincent annuncia che Anna aspetta un figlio maschio e che il nuovo arrivato di chiamerà …!
Partendo dal pretesto di un nome di battesimo controverso, che qui, ovviamente, non riveleremo, Matthieu Delaporte e Alexandre de la Patellière (sceneggiatori e registi dell’opera) riescono nell’intento di costruire un vero e proprio universo di relazioni, intrecciando le vite dei cinque protagonisti in modo piuttosto inusuale. Cena tra amici , che nasce da un’opera teatrale di successo, portata direttamente dal palcoscenico al grande schermo dalla stessa compagnia d’attori, scorre più che piacevolmente per quasi due ore e non concede mai allo spettatore un momento di tregua.
Commedia che si tinge di toni amari, di battute aspre, di politicamente scorretto e che, all’interno di un salotto e per il tempo della durata di una cena, ci apre completamente le anime dei personaggi. Impossibile, a questo punto, evitare un confronto, seppur superficiale, con Carnage: anche nel film di Polanski, infatti, il ritrovarsi in uno spazio chiuso fa cadere alcune barriere ed emergere segreti e lati nascosti di ogni personalità; ma la coppia di registi francesi riesce ad andare ancora più in là: se in Carnage il fulcro è costituito quasi soltanto dal gioco di ruoli tra sconosciuti, in Cena tra Amici la costruzione dei personaggi scava molto più a fondo, nel passato e nel presente, nei rapporti di forza, nelle convinzioni politiche e nelle scelte di vita di ognuno.
Seguendo le vicende dei cinque, che si affrontano quasi come su un ring, lo spettatore riesce ad essere contemporaneamente divertito, imbarazzato, triste, amareggiato. Inoltre, la recitazione impeccabile degli interpreti e, soprattutto, una sceneggiatura di ferro che non si permette nemmeno una sbavatura, fanno sì che ogni sentimento venga naturalmente amplificato e che il pubblico resti innaturalmente attento ad ogni parola, espressione o silenzio.
Nonostante la storia nasca per il teatro e si concentri completamente sugli attori, a discapito, ad esempio, di una varietà di tempo e di luogo solitamente vitale per il cinema, il risultato finale è sorprendente. Cena tra amici (titolo origniale Le Prénom, che in francese significa Il Nome) è infatti un film denso, che fa ridere ma senza forzare la mano con volgarità inutili e che fa riflettere sulla politica, sui gruppi sociali d’appartenenza e sulle relazioni senza scadere in opinioni ritrite. Dopo le ultime commediole finalmente un film che vale la pena vedere!