Ultimo chiodo sulla bara del SSU (il Sony Spider-Man Universe) è stato affidato a Kraven – Il Cacciatore, in sala dall’11 dicembre e che vede protagonista Aaron Taylor-Johnson nell’antieroe/protagonista/villain/paladino della giustizia del titolo, un ruolo non meglio definito per un personaggio che nei fumetti è inequivocabilmente e splendidamente cattivo. Tra azione sanguinaria, performance altalenanti e una sceneggiatura che definire lacunosa è dire poco, il cacciatore perfetto arriva in sala ma finisce per essere l’unica vittima di un progetto perdente a monte. Perché se si vuole raccontare la nascita di un villain e se pure si vogliono trovare le ragioni della sua cattiveria nella sua Origin story, bisogna pur prendere una posizione e andare fino in fondo con la discesa nel lato oscuro del personaggio. Niente in tutto Kraven – Il Cacciatore ci fa pensare che Sergei possa mai diventare cattivo.
La storia di Kraven – Il Cacciatore
Il film si concentra sulla storia di Sergei Kravinoff, alias Kraven, interpretato da Aaron Taylor-Johnson, un uomo segnato dalla complessa e tormentata relazione con il padre spietato e ambizioso, Nikolai Kravinoff (Russell Crowe). Cresciuto sotto questa influenza, Sergei intraprende un cammino di vendetta che lo porterà a diventare il più grande cacciatore del mondo. La sua trasformazione in un predatore implacabile è scandita da eventi brutali e azioni che mettono in luce la sua natura bestiale. Almeno nelle intenzioni e nella (quella sì) splendida messa in scena dei movimenti ferini del personaggio.
Purtroppo, il film soffre di una scrittura goffa, talmente scombinata da risultare sorprendente per le svolte illogiche che prende la storia. Un peccato per Taylor-Johnson che offre una performance fisica notevole, nonostante sia sottoposto costantemente allo sguardo concupiscenze della macchina da presa che non fa altro che inquadrarlo come un oggetto sexy, cosa che risulta oltremodo imbarazzante. Una cosa del genere, nel mondo dei cinecomics, non è mai avvenuta per una donna, con buona pace delle femministe che millantano film di supereroi con personaggi femminili oggettificati: il cinema di genere ha sempre reso i corpi maschili oggetti esposti allo sguardo (la schiera dei Chris della Marvel ne è un perfetto esempio).
Aaron Taylor-Johnson si difende come può
Certo Aaron Taylor-Johnson si difende come può, offrendo davvero una performance fisica accattivante, il che rende ancora più acuto il rammarico di averlo visto “sprecato” in un film in cui non può combattere contro il suo nemico naturale: Spider-Man. Non ci sono riferimenti diretti all’eroe anche se non si è resistito all’inserire nella storia una sequenza onirica in cui il più grande cacciatore di tutti i tempi fronteggia le sue paure, che, guarda caso, sono proprio dei ragnetti. L’attore è protagonista di un paio di sequenze d’azione ben congenite, segno che il regista J. C. Chandor non ha lasciato sempre guidar Neil pilota automatico ma che ogni tanto ha buttato un occhio in campo. Queste sequenze, insieme al citato protagonista e a Fred Hechinger, che nel film interpreta Dimitri, fratello minore di Sergei, costituiscono gli unici elementi di interesse in un film che sembra essere stato buttato via, senza interesse da parte di alcuno a realizzarlo con dignità.
Al disastro di Kraven – Il Cacciatore contribuisce anche, purtroppo, un doppiaggio italiano che trova nell’accento russo maccheronico di Russell Crowe il suo punto di maggiore imbarazzo, per non parlare del personaggio di Calipso, del premio Oscar Ariana DeBose, il cui irresistibile carisma sembra completamente sparire dietro a un personaggio insulso.
Non si può fare un film su un villain di Spider-Man senza Spider-Man
Non è possibile realizzare dei progetti convincenti se non si parte dalla storia, a maggior ragione se questa storia, di base, prevede uno scontro tra bene e male. Se si elimina una delle due componenti dall’equazione, la storia non sta in piedi ed è davvero complicato, a meno che non si opti per una soluzione à la Venom (un Buddy movie di serie B con un certo fascino), mettere insieme un film credibile. I villain di Spider-Man senza Spider-Man non sembrano avere senso di esistere, e così i film a loro dedicati. E no, non basta un divieto ai minori per rendere buono un film mediocre.
Kraven - Il Cacciatore
Sommario
I villain di Spider-Man senza Spider-Man non sembrano avere senso di esistere, e così i film a loro dedicati.