Nut Job – Tutto molto divertente: recensione del film #RomaFF12

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Nut Job – Tutto molto divertente, sequel di Nut Jub – Operazione Noccioline, è diretto da Cal Brunker  ed è stato presentato tra gli eventi speciali di Alice nella città, la sezione autonoma e indipendente della Festa del cinema di Roma 2017. Tema portante del film d’animazione, destinato ai più giovani, è la cementificazione delle aree verdi urbane per trarne profitti.

 

Nel film torna lo scoiattolo Spocchia e la sua banda di roditori che vive a Liberty Park. Questa volta è messa in discussione la loro stessa sopravvivenza perché il sindaco della città ha intenzione di demolire il parco per costruire un Luna Park.

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Il regista confeziona un film d’animazione assumendo il punto di vista dei piccoli roditori con inquadrature all’altezza dei loro occhi alternandole a visioni d’insieme della città. Il ritmo è coinvolgente e veloce e ha una struttura solida.

Spocchia si dimostra essere uno scoiattolo determinato a fare qualsiasi cosa per salvare i suoi amici, a volte si lascia convincere dalla via più facile senza ascoltare nessuno ma poi si ricrede ed è pronto anche a lasciarsi aiutare. Sottiletta è un carlino dal carattere un po’ burbero ma dal cuore sincero. Andy è uno scoiattolo dolce e saggio ma che spesso lascia che sia Spocchia a prendere le decisioni più importanti.  Il sindaco è invece un uomo senza scrupoli, che tiene solo al suo tornaconto, un cattivo in piena regola. Insomma, personaggi e caratterizzazioni volgono a un fine didattico, che rende il film adatto a un pubblico di giovanissimi.

Il racconto ricorda vagamente il libro Il cerchio magico di Susanna Tamaro ma qui la componente favolistica lascia spazio a un’atmosfera molto più concreta nella quale ci possiamo ritrovare tutti anche se è un prodotto pensato per i bambini.

Riduzione delle aree verdi urbane che vengono distrutte o rese inadatte alla vita degli animali, la speculazione edilizia, le politiche che difendono solo gli interessi della classe dirigente ma anche buone azioni di chi ha a cuore la natura. Nel semplicistico messaggio didattico si esaurisce un film che dice poco e niente di nuovo e che adotta un linguaggio sin troppo elementare, anche per gli spettatori più giovani.

Sommario

Nel semplicistico messaggio didattico si esaurisce un film che dice poco e niente di nuovo e che adotta un linguaggio sin troppo elementare, anche per gli spettatori più giovani.

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Nel semplicistico messaggio didattico si esaurisce un film che dice poco e niente di nuovo e che adotta un linguaggio sin troppo elementare, anche per gli spettatori più giovani.Nut Job - Tutto molto divertente: recensione del film #RomaFF12