Shortcut, recensione del film di Alessio Liguori

Il film si è piazzato al settimo posto della top ten degli incassi USA dell'ultima settimana di settembre, scrivendo una piccola Storia che promette di diventare enorme.

shortcut recensione

Mentre impazza ai box office statunitensi, diventando un piccolo grande orgoglio della giovane produzione made in Italy, Shortcut si conferma un ottimo biglietto da visita per la Mad Rocket Entertainment, casa di produzione che promette di fare molto bene nei prossimi anni. Il film, da noi, è disponibile su The Film Club, la piattaforma di Minerva Pictures e sulle principali piattaforme VOD. È stato presentato in anteprima a #GIFFONI50 nella sezione Generator +16 e +18 e, come detto, sta riscuotendo un grande successo ai box office USA.

 

Shortcut è la storia di Nolan, Bess, Reggie, Queenie e Karl, cinque adolescenti che salgono su un malandato pulmino rosso per rientrare a casa, da scuola. Jo, il vecchio conducente, sceglie di prendere una scorciatoia (da cui il titolo) che porterà il gruppo prima ad imbattersi in un evaso che vuole far perdere le sue tracce, poi in una tremenda creatura che spingerà i cinque ragazzi a vivere un’avventura che li trasformerà per sempre, e che li legherà l’uno all’altro come solo delle esperienze tremendamente forti sono capaci di fare.

Shortcut, scorciatoie verso l’età adulta

Scritto da Daniele Cosci e diretto da Alessio Liguori, Shortcut è un esperimento che giocando su un terreno sicuro e collaudato vince la sua scommessa. I temi dell’amicizia e dell’adolescenza, il viaggio iniziatico e la lotta contro un mostro sono archetipali nella narrativa di genere e in questo contesto vengono sfruttati tutti benissimo. A partire dalla messa in scena accattivante, alla regia fluida passando per le interpretazioni tutte sfaccettate e credibili, nonostante forse avrebbero avuto bisogno di maggiore approfondimento.

Il film si è avvalso anche della collaborazione con Makinarium, una vera eccellenza nel campo del make up e della prostetica, non solo per quanto riguarda il cinema italiano, ma per il panorama mondiale della settima arte e questo prezioso contributo sottolinea il valore del film, che resta comunque un primo passo, ma non ha niente del timore e della paura che caratterizzano le prime volte.

Shortcut è un temerario grido di esistenza, la rivendicazione di uno spazio che deve crearsi per nuove realtà produttive, nonostante portino in scena storie derivative e già viste, perché è la dimostrazione della conoscenza di un mezzo, tecnico e narrativo, e la conferma che questo mezzo si sa utilizzare, sfruttare e modellare a seconda delle proprie forze, con ottimi risultati.

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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