Uscite al cinema dell’8 ottobre 2015

Black Mass

Hotel Transylvania 2 di Genndy Tartakovsky: Mavis la vampiretta e Jonathan l’umano si sposano presso l’hotel popolato da creature mostruose gestito dal Conte Drac, il padre di Mavis. Quando la coppia ha un figlio, Dennis, tutti si chiedono se sarà umano o vampiro, e mentre i genitori sono pronti ad accettarlo in ogni caso, nonno Drac spera di aver passato al piccolo i suoi geni e i suoi canini succhiasangue. Anche perché Mavis, qualora Dennis si rivelasse prevalentemente umano, minaccia di trasferirsi con il marito e il figlio in California e crescerlo fra i sui simili. Sarà compito di Drac, coadiuvato dal “bar di Guerre Stellari” di creature insolite – Frankenstein, Murray la Mummia, Griffin l’Uomo Invisibile, Wayne il Lupo Mannaro – tirare fuori il mostro che potrebbe nascondersi in Dennis: e per far questo il vampiro approfitta di un viaggio esplorativo di Mavis e Jonathan in California per avviare Dennis lungo il percorso di iniziazione vampiresca.

 

Black Mass – L’Ultimo gangster di Scott Cooper: nato e cresciuto a Boston Jimmy Bulger è un criminale di zona, ha una gang, è rispettato e amato dai locali, specialmente da John Connolly, ora diventato agente dell’FBI che con i Bulger (Jimmy e suo fratello Bill, il senatore) è cresciuto. Proprio John Connolly propone a Jimmy di diventare suo informatore, così da poter fare carriera e in cambio gli consentirà di agire indisturbato.

Poli Opposti di Max Croci: Stefano è un terapista di coppia che si è appena separato dalla moglie. Claudia è un avvocato divorzista e madre single con figlio preadolescente. I loro studi, con annessa abitazione, si ritrovano sullo stesso pianerottolo. L’antipatia (e attrazione) reciproca sono immediate, e a queste si aggiunge la rivalità professionale quando i pazienti dell’una cominciano a rivolgersi all’altro, e viceversa. Ma questa, fin dall’inizio, si identifica come una commedia romantica, e dunque i poli opposti del titolo sono destinati ad avvicinarsi.

Life di Anton Corbijn: Dennis Stock è un fotografo dell’agenzia Magnum che sogna la copertina su “Life” mentre sopravvive paparazzando divi dentro salotti esclusivi. Diviso tra New York e Los Angeles, un figlio e un’ex moglie che gli rinfaccia la latitanza, Dennis è invitato al party di Nicholas Ray, dove incontra James Dean, reduce dal successo di Gioventù bruciata e segnato dalle riprese de La valle dell’Eden. Il volto desolato a un passo dal mito, colpisce Dennis che propone immediatamente a “Life” un servizio sul giovane attore e a Dean di farsi accompagnare dentro la vita. Il rapporto è travagliato ma un viaggio in Indiana, nella fattoria dello zio Marcus e nei luoghi in cui Jimmy è nato, concilia i malintesi e appronta una bella amicizia, immortalata in un’unica fotografia. Costretto da Jack Warner, dispotico produttore della Warner Bros, a rientrare a New York in occasione della premiere de La valle dell’Eden, Jimmy e Dennis si separano. Di quel breve intervallo che fu la loro relazione, rimangono le fotografie intime ed eterne pubblicate sulle pagine di “Life”.

The Program di Stephen Frears: Lance Armstrong ha offerto al mondo degli appassionati di sport lo spettacolo mozzafiato di sette vittorie consecutive al Tour de France, dal 1999 al 2005, oltre ad un ritorno in sella miracoloso dopo essersi ammalato di cancro e averlo sconfitto. Risultato positivo al doping, dopo una serie di giuramenti e di controlli altrettanto leggendari, è stato radiato da ogni competizione e si è trasformato nell’emblema di uno dei truffatori più sofisticati e megalomani della storia dello sport.

Janis di Amy Berg: non c’è un solo amante della musica rock che non conosca Janis Joplin, eppure, a ben guardare, la sua figura non ha eguagliato il destino d’icona e l’abuso di tale destino iconografico che è toccato in sorte ad altri talenti del rock bruciati anzitempo. Il documentario che le dedica Amy Berg, colmando un vuoto piuttosto impressionante, arriva in un momento storico in cui il genere è evidentemente più in auge che mai (quello su Amy Winehouse di Asif Kapadia è perfettamente contemporaneo, quello su Kurt Cobain si stacca di pochi mesi), ma ha se non altro il pregio di allinearsi a questa differente dimensione delle cose. Realizzato in accordo e con il supporto della famiglia della cantante, Janis persegue un tono realmente famigliare e intimo, garantendo al ritratto della star scomparsa il massimo rispetto e un briciolo di giustizia che andava fatta.

La vita è facile ad occhi chiusi di David Trueba: 1966. Antonio insegna inglese in una scuola retta da religiosi. Per favorire il loro apprendimento (e anche perché è un fan dei Beatles) utilizza le canzoni dei Fab Four per invogliarli a tradurre. Quando viene a sapere che John Lennon si trova in Almeria per girare un film decide di cercare di incontrarlo perché le canzoni che ha registrato da Radio Lussemburgo hanno dei versi che gli suscitano delle perplessità. John sarà in grado di dirgli se ha commesso errori nelle traduzioni. Lungo la strada il professore incontra due giovani autostoppisti. Prima si imbatte in Belen, una ragazza incinta che è scappata dall’istituto in cui era stata rinchiusa e poi in Juanjo, un sedicenne che si è allontanato dall’abitazione in cui vive con i genitori e con cinque fratelli perché non sopporta più la rigidità educativa del padre poliziotto. Sarà insieme a loro che il professor Antonio cercherà di coronare il suo sogno.

Much Loved di Nabil Ayouch: Noha è una prostituta di Marrakesh, che vive con le compagne di lavoro Soukaina e Randa. Said è il loro autista e tuttofare, l’unica figura maschile positiva di questo universo notturno e umiliante. La presenza nei nightclub cittadini un gruppo di “generosi” sauditi impegna le serate di Noha e Soukaina, mentre Randa si dissocia, inseguendo altri interessi. Di giorno, Noha indossa il velo e un abito senza forma e fa visita alla madre, che si prende cura di suo figlio. La donna, neanche a dirlo, non si esime dal rimproverare con disprezzo le scelte di vita della figlia, salvo poi chiederle soldi in continuazione, pur conoscendo benissimo la loro provenienza. La vita delle tre ragazze e di Hilma, che si aggiunge al gruppo strada facendo, è rischiosa e fatta di abusi e illusioni che s’infrangono all’alba, ma la loro unione e la loro vitalità sanno spesso trasformarla in un’occasione di allegria e di affetto reciproco.

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