L’amore, la vita, l’amicizia, la malattia e il passare inesorabile del tempo. Sono questi i grandi temi esistenziali con i quali Ferzan Ozpetek sceglie di confrontarsi nel suo nuovo film, Allacciate Le Cinture, storia che si dipana nell’arco di tredici anni saltando dal presente al passato, confondendo i piani e riscrivendo le storie personali dei personaggi coinvolti.

 

In Allacciate Le Cinture Elena è una ragazza giovane, vitale, autonoma, piena d’amore. Amore che dà e che riceve da chi le sta intorno, come sua madre Anna, la folle “zia” acquisita con i suoi mille karma, gli inseparabili amici di sempre Silvia e Fabio, fino al suo fidanzato, Giorgio. Ma la sua vita cambia radicalmente, attraversando la prima delle grandi turbolenze della vita, quando scopre di essere attratta da Antonio, rozzo, omofobo, razzista bulletto toscano ultimo flirt di Silvia. Tra Antonio ed Elena la passione è bruciante, nonostante siano gli opposti. Li ritroviamo dopo 13 anni, tutti quanti: gli amici inossidabili Fabio ed Elena sono rimasti tali e la ragazza ha sposato Antonio, col quale vive alti e bassi. Ma la vita torna a far sentire le sue turbolenze: Elena scopre di essere gravemente malata. Riusciranno questi legami a sopravvivere a tutto, perfino alla malattia e allo spettro della morte?

Allacciate Le Cinture, il film

Questo è un film che parla d’amore. Amore fisico, bruciante, passionale come quello che lega Antonio ed Elena, che pur cominciando come un’attrazione fisica in realtà nasconde qualcosa di più profondo, nonostante le anacronistiche contraddizioni e le aspettative deluse o tradite; oppure un amore platonico, inossidabile, un’amicizia talmente forte che non è messa in discussione nemmeno dalle prove più dure, come appunto quella che lega Elena a Fabio, divisi dalle scelte esistenziali e sentimentali (lui è gay) ma uniti da un filo rosso più profondo e forte. Il titolo è un chiaro riferimento alle turbolenze dell’esistenza che prima o poi investono e coinvolgono tutti, spingendoci a riscrivere la nostra vita e le priorità che la compongono. Però, nonostante questi ottimi spunti di partenza e le buone intenzioni che hanno animato Ozpetek e l’intera crew… il film sembra riuscito in parte, come se il regista turco avesse perso, nel corso della narrazione, i punti fermi e gli obbiettivi dei suoi personaggi, restituendo una storia un po’ appiattita che comunica- emotivamente- meno di quello che ci si aspetta.

Una certa sensazione di malinconia rimane nello spettatore grazie comunque alle interpretazioni convincenti degli attori (con la sorpresa Francesco Arca, al suo debutto sul grande schermo), all’uso sapiente e incantevole della fotografia (Ozpetek restituisce un paesaggio pugliese mozzafiato e assolato, con la città di Lecce scolpita dalla luce naturale) e alla colonna sonora incalzante, che spazia dai ritmi mediorientali alla ballata “A Mano A Mano” cantata dalla voce graffiante di Rino Gaetano, malinconico sottofondo alle traversie umane ed esistenziali portate sullo schermo da un cast ispirato, che con abilità e difficoltà si è calato nell’arduo compito di raccontare vicende che si dipanano nell’arco di tredici anni, accettando di buon grado tutti i cambiamenti sul loro look imposti da Ozpetek (kg in più e kg in meno, tagli di capelli diversi etc…) tutti usati per rappresentare le diverse età che attraversiamo nella vita.

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Ludovica Ottaviani
Ex bambina prodigio come Shirley Temple, col tempo si è guastata con la crescita e ha perso i boccoli biondi, sostituiti dall'immancabile pixie/ bob alternativo castano rossiccio. Ventiquattro anni, di cui una decina abbondanti passati a scrivere e ad imbrattare sudate carte. Collabora felicemente con Cinefilos.it dal 2011, facendo ciò che ama di più: parlare di cinema e assistere ai buffet delle anteprime. Passa senza sosta dal cinema, al teatro, alla narrativa. Logorroica, cinica ed ironica, continuerà a fare danni, almeno finché non si ritirerà su uno sperduto atollo della Florida a pescare aragoste, bere rum e fumare sigari come Hemingway, magari in compagnia di Michael Fassbender e Jake Gyllenhaal.