

La motivazione del premio a “Spira Mirabilis” e “Voyage of Time:
Life’s journey”
A decretarlo è stata la giuria del Green Drop Award, composta da
Ricky Tognazzi, Simona Izzo e Antonio Disi, responsabile del
servizio Comunicazione dell’Unità Efficienza Energetica per ENEA.
«La prima goccia va al film “Spira Mirabilis” di Massimo D’Anolfi e
Martina Parenti per aver raccontato l’aspirazione della natura
all’immortalità; la seconda goccia, invece, va a “Voyage of time:
life’s journey” di Terence Malick, opera con cui l’autore giunge al
compimento di un discorso sulla natura avviato già dai tempi di “La
Rabbia giovane”».
Giunto alla quinta edizione, per la prima volta il trofeo del Green Drop Award viene assegnato non ad uno ma a due film. «Quest’anno la Mostra internazionale di arte cinematografica con le opere in visione ha aperto più di una riflessione sul rapporto fra uomo e natura e sul senso del nostro incedere nell’universo», sottolinea la giuria motivando la scelta dei vincitori. «Il fatto che artisti diversi abbiano esplorato temi contigui e in molti casi identici rende manifesto, oggi più che mai, la ricerca di una visione di insieme seppure nelle diversità che ci aiuti a capire il nostro posto nella storia del tempo e della vita».
«Il Green Drop Award, che quest’anno contiene la terra della Selva di San Francesco, non è soltanto un premio ma una grande responsabilità per testimoniare e sensibilizzare alla difesa dell’ambiente», spiega Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia. «Centocinquanta anni fu coniata la parola ecologia, per spiegare il rapporto fra tutti i viventi e il resto del mondo, sia esso organico o inorganico; e appena trenta anni fa fu stabilito il principio secondo il quale non può esserci giustizia ambientale senza giustizia sociale», aggiunge Marco Gisotti, direttore del Green Drop Award. «Tutto questo è espresso in due opere in concorso dallo straordinario impatto visivo ed emozionale».
Il trofeo consegnato dalla madrina Francesca Cavallin
Il trofeo del Green Drop Award, una goccia realizzata dal maestro
vetraio di Murano Simone Cenedese, contiene ogni anno la terra di
un luogo di particolare importanza: dopo Brasile, Egitto, Antartide
e Senegal, per la quinta edizione è stata scelta la terra natìa di
San Francesco, Assisi, per rimarcare il messaggio che nel corso
dell’ultimo anno Papa Francesco ha voluto dedicare alla
salvaguardia dell’ambiente e del creato con l’Enciclica Laudato
si’, ispirata proprio al Santo di Assisi. La terra è stata raccolta
nella Selva di San Francesco e donata da Padre Fortunato, custode
del Sacro Convento di Assisi. In cambio, alla Basilica è stato dato
il compost prodotto dal Consorzio Italiano Compositori (CIC), per
sottolineare come la difesa dell’ambiente passi anche attraverso le
buone pratiche dell’economia circolare.
I trofei sono stati consegnati dall’attrice Francesca Cavallin, madrina del Green Drop Award 2016, che ha portato a Venezia il suo esempio di stile di vita sostenibile. «È una gioia riuscire a far collimare due passioni, due modi di vivere come il cinema e questa abitudine “green” che coltivo sin da quando sono bambina e che per me è sempre stata la normalità. Non sprecare le cose e dare importanza all’ambiente è per un valore e una consuetudine legata al buon senso e alla saggezza familiare, che passa attraverso piccoli gesti quotidiani, a partire dall’utilizzo di pannelli solari alla coltivazione di un orto in terrazzo, puntando ad un consumo di prodotti a km0».
