Lacrime e musica al Lido: Vasco, Olmi e la cinese Ann Hui

A Simple Life, in Concorso al Lido, ha messo d’accordo più o meno tutti. La regista Ann Hui porta sullo schermo una storia di solitudine che veva tutte le potenzialità per scadere nel patetico.

 

A quanto sentito dire invece, il film si rivela una piccola perla di regia e di capacità di raccontare una vita semplice, un’esistenza che volge al termine e che si incontra con il periodo dell’anzianità e dell’abbandono. E’ la storia di Tao Jie che, dopo 60 anni vissuti a servire la stessa famiglia, si ritrova in casa di cura, affezionata solo all’ultimo componente della famiglia rimasto a Hong Kong. Un rapporto quasi filiale che viene raccontato con discrezione e tristezza. Applausi e lacrime di tutti al Lido, e Ann Hui ringrazia.

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Anche i duri piangono, o fanno piangere. E’ il caso del documentario Questa storia qua, biografia filmata di Vasco Rossi, ssente al Lido ma convinto della bellezza del film. Così ha infatti dichiarato: “Eccomi qua, sul tappeto rosso del festival del cinema di Venezia, per assistere con voi alla visione di questo film documentario, che racconta la terra dove sono cresciuto, la sua influenza su di me e sulla rockstar Vasco Rossi. Il film documentario è molto poetico. Io l’ho già visto e mi sono commosso. In bocca al lupo a tutti”.In moltissimi sono accorsi per vedere il iflm, persino il sindaco di Zocca, suo paese natale.

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Il villaggio di Cartone, opera Fuori Concorso di Ermanno Olmi, fa già discutere. Una scossa a quella morale cattolica che, come lo stesso regista ha detto ‘dovrebbe ricordare di essere prima di tutto cristiana’. E’ il resoconto nudo e crudo della drammatica condizione degli immigrati in Italia. E Olmi non si tira indietro davanti a domande e dichiarazioni ‘scomode: “Avere fede è quando i nostri dubbi pesano di più delle nostre convinzioni. Per essere uomini di fede bisogna avere davanti un muro di dubbi”. Nel film un prete (Michael Lonsdale) in una chiesa distrutta intona: “Venite fedeli è nato Cristo”. In quel momento in sacrestia è nato il figlio di una clandestina. La giovane ha trovato rifugio nei locali che pochi giorni prima ospitavano il crocefisso e i paramenti sacri. Non si definisce apologo, nè film accusatore, bensì sveglia e accorato invito, il film commuove pubblico e critica.

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