È morta Silvana Pampanini, la soubrette del cinema italiano e la cotta di Totò. In ottobre era stata colpita da un malore, da allora non era mai uscita dall’ospedale Gemelli di Roma. Muore all’età di 90 anni e  fino all’ultimo dicono sia stata diva e divina, togliendosi 5 anni netti anche davanti ai medici.

Silvana Pampanini era la più popolare tra le maggiorate, famosa in Francia dove la chiamavano Ninì Pampam e in Giappone, dove l’imperatore Hirohito le regalò una bambola, un samurai e cinque kimono.

Tra i film più noti ricordiamo I pompieri di Viggiù che nel 1949 la rivelò al grande pubblico; nel 1951 O.K. Nerone, suo primo successo internazionale nonché parodia di Quo vadis? e Bellezze in bicicletta in cui cantò una delle più celebri canzoni dell’epoca; nel 1952 il pluripremiato Processo alla città e La presidentessa tratto da una brillante pochade francese; nel 1953 un riuscito episodio di Un giorno in pretura per cui si lasciò invecchiare di 30 anni dal truccatore; nel 1955 la commedia La bella di Roma di Luigi Comencini e il campione di incassi Racconti romani da un soggetto di Alberto Moravia. Infine La strada lunga un anno di Giuseppe De Santis, candidato all’Oscar 1959 e vincitore del Globo d’Oro come miglior film straniero.

La Pampanini non concretizzò mai le proposte che le arrivarono da Hollywood ma lavorò in Francia dove fu soprannominata Ninì Pampan, in Spagna, Jugoslavia, Egitto, Argentina e soprattutto in Messico dove girò alcune pellicole mai uscite in Italia.

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