E’ tra le categorie “principali” degli Academy Awards, e per molti anni è stata una categoria di interesse nazionale, dato l’altissimo numero di film italiani premiati o anche solo nominati agli Oscar come Miglior Film Straniero. L’Italia resta, nonostante i lunghi anni di anonimato tra i ’00 e i ’10 (del 2000 si intende!), il Paese straniero che detiene il record di maggior numero di premi portati a casa, basti pensare alle straordinarie decadi dei Cinquanta e Sessanta che, quasi sistematicamente, vedevano in nomination o sul podio dell’Academy un titolo italiano. A otto anni dall’ultima nomination e a 15 dall’ultima statuetta portata a casa per la categoria, l’Italia torna a Los Angeles e alla magica notte degli Oscar, e lo fa da favorita. Paolo Sorrentino e la sua Grande Bellezza infatti gareggeranno per il Miglior film Straniero il prossimo 2 marzo, ma con loro ci saranno altre quattro pellicole, quattro registi e quattro Paesi con pari merito e pari dignità.
Per il Belgio è stato nominato
The Broken Circle Breakdown,
di Felix Van Groeningen, una drammatica storia d’amore che
mette in gioco credenze, convinzioni e sentimenti. Dalla Cambogia
invece arriva The Missing Picture, diretto da
Rithy Panh, che in uno stile a metà tra il documentario e la
storia di fiction, ricrea con figure di creta e materiale
d’archivio le atrocità commesse dagli Khmer Rossi in Cambogia, tra
il 1975 e il 1979. Dalla Palestina arriva invece
Omar, la storia di un giovane combattente palestinese
che accetta di diventare un informatore. Il film ha fatto il giro
del mondo, raccogliendo grandi successi e consensi, accompagnato
dal regista Hany Abu-Assad. Chiude la cinquina un film che
da noi è ‘storia vecchia’. Si tratta de Il Sospetto,
straordinario film che in Europa ha tenuto banco durante la
stagione 2012/2013, ma che è arrivato negli States solo adesso, in
tempo per la corsa all’Oscar 2014. Il film ha trionfato
all’edizione del Festival
di Cannes del 2012 e grazie alle grandi performance di
Thomas Vinterberg dietro alla macchina da presa e di Mads
Mikkelsen davanti, sta raccogliendo ancora apprezzamenti, tutti
meritatissimi.
Inutile fingere falsa
modestia e esibire una scaramanzia fuori luogo, è innegabile che
Sorrentino parta favorito, considerando che La Grande
Bellezza è stato accolto in maniera trionfale a Hollywood,
sia dalla critica, sia dalle persone (poche) che hanno avuto la
fortuna di vederlo nell’unica sala che l’ha proiettato. Infondo il
film di Paolo è un film opulento ed elegante, misterioso e
affascinante, e deve tanto (forse più di quanto lui stesso sia
disposto ad ammettere) al fascino felliniano di cui gli States sono
tutt’oggi succubi.
Se Sorrentino dovesse ritornare a casa con il suo dorato omino sotto braccio, l’Italia arriverebbe a ben 14 premi Oscar vinti su 27 nomination (solo per la categoria in questione, senza contare tutti gli Oscar tecnici che conquistano ogni anno le maestranze italiane operative all’estero), e questo oltre a portarci tanta gioia, ci farebbe staccare di due lunghezze i nostri cari cugini d’Oltralpe che invece restano al secondo gradino del podio con 12 ‘sole’ vittorie (su 36 nomination di categoria).