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Sundance Film Festival 2018: i dieci film migliori secondo Variety

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Sundance Film Festival 2018: i dieci film migliori secondo Variety

Si è chiusa ieri l’edizione 2018 del Sundance Film Festival, la più importante e rinomata rassegna cinematografica dedicata a giovani autori e film indipendenti in cerca di distribuzione. Quest’anno a trionfare è stato The Miseducation of Cameron Post di Desiree Akhavan (vincitore del Gran Premio della Giuria), con Chloe Grace Moretz e Sasha Lane.

Nel corso della settimana però, Variety ha selezionato i suoi personali dieci titoli migliori visti durante il festival, tra cui figurano Colette (il dramma in costume con Keira Knightley e Dominic West) e Blaze, il nuovo film diretto da Ethan Hawke.

Blaze

Ethan Hawke porta al Sundance la storia vera del musicista country Blaze Foley, nel film interpretato da Ben Dickey. Una toccante e sentita testimonianza di ciò che Foley ha significato per Hawke tradotta sullo schermo con grande sensibilità.

Blindspotting

La star del musical Hamilton, Daveed Digg è il protagonista di Blindspotting, film ad alto tasso musicale (soprattutto di genere hip hop) diretto da Carlos López Estrada. La storia racconta gli ultimi tre giorni di libertà del protagonista, prima che questo venga arrestato e rinchiuso in prigione.

Colette

Uno dei titoli più acclamati di questa edizione: Colette, dal regista di Still Alice Wash Westmoreland, vede protagonista Keira Knightley nel ruolo della scrittrice teatrale vissuta a cavallo tra 800 e 900. Donna libera, anticonformista ed emancipata, sfidò le convenzioni e le restrizioni morali dell’epoca, contribuendo a rompere alcuni tabù femminili. La performance della Knightley è già quotata per gli Oscar 2019.

Come Sunday

Il regista Joshua Marston porta al Sundance il dramma targato Netflix Come Sunday, sugli sforzi di un leader cristiano evangelico di riconciliare un nuovo modo di vedere le cose con quello che ha ha predicato tutta la sua vita. Protagonista della pellicola Chiwetel Ejiofor (12 anni schiavo).

Eighth Grade

Dai produttori di Lady Bird arriva questo sorprendente lavoro diretto da Bo Burnham che la critica ha già apostrofato come il nuovo Welcome to the dollhouse. Protagonista della pellicola la tredicenne Elsie Fisher, qui al suo primo ruolo cinematografico.

Hereditary

Toni Colette è la protagonista di Hereditary, ghost-story disturbante diretta da Ari Aster. Nel film l’attrice interpreta una donna in lotta con l’eredità distruttiva della sua defunta madre. Tra citazioni di Shining e Rosemary’s Baby, Aster sembra aver fatto centro conquistando pubblico e critica.

Juliet, Naked

Ethan Hawke torna, dopo Blaze, anche in Juliet, Naked, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Nick Hornby (Tutta un’altra musica nella versione italiana). Insieme a lui Rose Byrne.

Our New President

Il documentario di Maxim Pozdorovkin sembra aver colpito moltissimo la critica presente quest’anno al Sundance. 77 minuti di riprese semi-amatoriali che rileggono le elezioni presidenziali americane del 2016 attraverso la lente della propaganda russa; risultato, ovviamente, è tra il divertente e il terrificante.

Studio 54

La favolosa discoteca newyorchese della fine degli anni ’70 fa ormai parte della mitologia culturale americana e torna protagonista nel bel documentario di Matt Tyrnauer intitolato Studio 54, che rievoca i momenti della costruzione del locale, le fotografie, gli eventi e i personaggi del show business che vi sono passati.

Minding The Gap

Presentato tra le retrospettive di quest’anno, Minding The Gap di Bing Liu è un ntimo sguardo su una coppia di amici d’infanzia girato per quasi un decennio: protagonisti due adolescenti dell’Illinois che usano lo skateboard per sfuggire ai problemi a casa.