Caro Diario, il film di Nanni Moretti

Caro Diario film

Caro Diario è un film diretto da Nanni Moretti e con protagonisti nel cast lo stesso Nanni Moretti e Silvio Orlando.

 

Con questo film (Caro Diario), Nanni Moretti ci offre un autentico documentario sulla politica italiana tra il ’94 e il ’97. Un documentario filtrato dalle sue sensazioni, delusioni, gioie, ansie, aspettative; sentimenti che si mescolano causa la politica e la vita privata. Dalla vittoria di Berlusconi nelle elezioni politiche del ’94 alla vittoria del Governo Prodi del ’96, passando per l’attesa per la nascita del figlio che lo distrae dal lavoro fino alle delusioni arrecategli dalla “sua” parte politica.

Caro Diario si apre con il discorso di Emilio Fede al Tg4 che annuncia la vittoria di Silvio Berlusconi alle elezioni politiche del 1994. Nanni Moretti è sconcertato dalla vittoria della destra e pensa di girare un documentario a proposito della figura di Berlusconi e del conflitto d’interessi. Tuttavia il progetto verrà accantonato per fare posto ad un musical.

Ma nel 1996 ci saranno le elezioni anticipate e Moretti (che nel frattempo aveva sospeso a tempo indeterminato il musical per mancanza d’idee) ripensa al suo progetto del film politico. Contemporaneamente la moglie gli rivela di essere incinta e da quel momento la vita di Moretti si divide tra il lavoro sul documentario e il figlio a cui dedica tantissimo tempo.

Caro Diario, un film egocentrico

Incontra notevoli difficoltà professionali e soprattutto personali nel suo nuovo ruolo di padre. Il documentario non verrà realizzato in tempo, quindi Moretti abbandona il progetto (anche per via della vittoria della sinistra) e si dedica nuovamente al musical, con protagonista un pasticciere trotskista (Silvio Orlando) che balla dopo la morte di Stalin nella sua pasticceria.

Caro diario è il film più egocentrico di Moretti; ma anche il più politico, al pari solo de Il Caimano, presentato 8 anni dopo (2006). Tra le scene che restano più impresse, si ricorda quella famosa della canna fumata da Moretti dopo la vittoria di Berlusconi nel ’94, con la madre di fianco; mentre la più toccante è quella che lo ritrae giungere sulle coste pugliesi in occasione dell’affondamento di una nave albanese da parte della Marina italiana, con Moretti che critica i dirigenti di sinistra non accorsi sul luogo dell’atroce misfatto.

Li critica con ironia nevrotica, affermando che negli anni del fermento politico e civile, loro erano chiusi in casa a guardare Happy days. Altra scena famosa è quella in cui Moretti incita Massimo D’Alema, ospite di Porta a porta incalzato da Berlusconi, di dire “qualcosa di sinistra”; o quanto meno qualcosa, visto che era silente agli attacchi dell’avversario.

Tra i riconoscimenti, si ricorda il David di Donatello vinto da Silvio Orlando nel ’98 come migliore attore.

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