Sostiene Pereira – recensione del film con Marcello Marstroianni

Sostiene Pereira

Sostiene Pereira è il film del 1995 diretto da Roberto Faenza con protagonisti nel cast Marcello Marstroianni e Stefano Dionisi.

 

 

Sostiene PereiraTrama: In un Portogallo oppresso dal regime di Salazar, a Lisbona vive Pereira, giornalista che dirige la rubrica letteraria di un piccolo quotidiano della città, il Lisboa. Vedovo, introverso, appassionato di letteratura nella quale si rifugia per eludere la realtà cupa in cui vive, parla soprattutto con la foto della moglie, scomparsa da qualche anno per una tubercolosi.  

Un giorno Pereira, leggendo un articolo di una rivista, decide di contattare l’autore per offrirgli un posto come collaboratore esterno della pagina culturale del giornale. L’autore è Monteiro Rossi, di origini italiane, che accetta senza titubanze la grossa opportunità; Pereira lo prende così in prova, proponendogli di scrivere “coccodrilli” di personaggi famosi.

Sostiene Pereira

Ma i necrologi di Rossi, oltre a non essere dedicati ai personaggi indicatigli da Pereira, sono di forte critica politica. Egli infatti è un’attivista carbonaro contro il regime vigente. Pereira, che non vuole guai, è combattuto tra il desiderio di aiutarlo e quello di non essere coinvolto in questioni politiche che potrebbero causargli dei problemi. Ma ben presto Pereira scopre la realtà del regime in cui vive: le violenze, il clima di intimidazione, la censura cui è sottoposta la stampa, tutte cose cui non aveva fino ad allora fatto caso, isolato com’era dalla vita reale. Monteiro Rossi ha risvegliato in lui una passione politica e un impegno civico soffocati ormai da tempo.

Analisi: Antonio Tabucchi, pisano di nascita, aveva una passione viscerale per il Portogallo, tanto da trasferirsi lì diversi mesi l’anno e subire una forte influenza dallo scrittore Fernando Pessoa. Su tutte le sue opere, Sostiene Pereira, gli valse la notorietà e il premio Campiello nel 1994. Roberto Faenza ne fece un film nel 1995, molto attinente all’opera originaria, emozionante e appassionante; il film prende in eredità dal libro l’esaltazione del coraggio, la voglia di ribellarsi al potere costituito opprimente e ingiusto.

Per la figura di Pereira si affidò a Marcello Mastroianni, il quale, manco a dirlo, incarna alla perfezione il personaggio: rimesso, mite, imbranato, introverso, ma deciso, fermo e coraggioso quando le circostanze lo richiedono. Il lungometraggio fu anche il terzultimo del grandissimo attore di Frosinone, che in questo film già mostra cenni di stanchezza, alla vigilia di una brutta malattia che un paio di anni dopo ce lo porterà via per sempre.

Bravissimo anche un quasi trentenne Stefano Dionisi, che interpreta il sanguigno idealista Monteiro Rossi; il giornalista che scuote la mesta vita di Pereira. Quella in Sostiene Pereira resta una delle sue interpretazioni di maggiore spessore.

A fare il resto il palcoscenico naturale offerto da una Lisbona affascinante, ma triste. Più malinconica del solito.

Sostiene Pereira valse un meritatissimo David di Donatello a Marcello Mastroianni come migliore attore nel 1995.

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