Martyrs: recensione del film di Pascal Laugier

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In Martyrs una bambina spaventata e ferita, corre urlando lungo una strada di periferia. Quella bambina, accolta in un centro per l’infanzia, continua ad essere sempre spaventata e ad avere spaventose visioni. Dopo qualche anno, una famiglia apparentemente tranquilla viene trucidata da due giovani donne.

 

E’ questo l’inizio di Martyrs, che si aggiunge al nutrito filone horror-splatter che imperversa nelle sale cinematografiche contemporanee.Un film che basato su una trama ai limiti del possibile, mette a nudo un maldestro tentativo da dare un fondo di misticismo ad un film che rimane tuttavia ancorato al genere senza offrire nulla più che intrattenimento, il quale in verità è molto relativo, considerando che a metà film, se non prima, la maggior parte delle persone in sala ha lasciato vuota la propria poltrona.

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Presentato al Festival Internazionale del film di Roma nella sezione Extra curata da Mario Sesti, il film presenta in questo la sua unica nota positiva: un film di genere horror splatter presentato ad un festival. Tuttavia si tratta del contesto e non del film, il quale invece a detta degli esperti del genere, non è assolutamente all’altezza dei primi due Saw o di The Ring. Deludente.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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