Tales From The Loop: recensione della serie Amazon Prime Video

Il Loop è una macchina che rende "possibile l'impossibile". Sotto di essa la vita si svolge sospesa in una realtà di fantascienza, dove l'uomo viene messo a confronto con i suoi timori, le sue paure, le sue limitazioni.

Tales From The Loop recensione serie tv prime video

Arriverà il 3 aprile 2020 su Prime Video Tales From The Loop, una nuova produzione Fox21 Television Studios e Amazon Studios che si basa sul racconto illustrato, Loop, di Simon Stålenhag. Il lavoro dell’illustratore svedese è un esempio di multimedialità artistica che dalla carta stampata, il racconto illustrato, si riversa in rete, grazie alla continua espansione del suo mondo con nuove pubblicazioni, e all’esistenza di un gioco da tavolo ambientato proprio nel mondo delle sue illustrazioni.

 

Tales From The Loop, un’opera crossmediale

Adesso, l’arrivo della serie tv amplia ulteriormente questo universo narrativo su più piattaforme, e candida Loop ad essere un esempio di quella narrazione multimediale che si sta consolidando e sta coinvolgendo sempre più realtà produttive. Basti pensare che, in Italia, il progetto de Il Confine di Sergio Bonelli Editore nasce come una serie a fumetti che si sviluppa parallelamente in serie tv, ma anche in gioco da tavolo e in una serie di romanzi.

Nata dallo sforzo congiunto della piattaforma streaming con Fox, la serie è creata e scritta da Nathaniel Halpern, sceneggiatore, tra le altre, di serie di successo quali Outcast e Legion, e vede alla regia del primo episodio Mark Romanek. La serie si avvale anche del contributo di Matt Reeves, che ricopre il ruolo di produttore esecutivo con la sua 6th & Idaho, insieme ad Adam Kassan e Rafi Crohn. A completare la squadra produttiva, c’è lo stesso Stålenahg che ha fornito i suoi contributi originali.

Tales From The Loop racconta la storia di una cittadina sovrastata dal “Loop”, un centro di ricerca avveniristico progettato allo scopo di rivelare i misteri dell’universo, e che rende plausibili e possibili situazioni che si sarebbero potuti immaginare solo in scenari di fantascienza. Lo slogan del Loop è infatti: rendere possibile l’impossibile.

Tales From The Loop è un’antologia di racconti

“Tales from the Loop” Photo: Jan Thijs 2019

E proprio nell’ambito del genere fantascientifico si muove la serie, con una struttura antologica, nella quale ad ogni episodio corrisponde uno dei Tales (racconti) del titolo. Gli elementi di coesione tra un racconto e l’altro sono l’ambientazione comune a ogni storia, e alcuni dei personaggi principali, che vengono coinvolti a diverso titolo nella vicenda di volta in volta narrata. Tra questi ci sono Rebecca Hall, Jonathan Pryce e Paul Schneider.

All’ombra del Loop, la cittadina che fa da sfondo alla storia è silenziosa, le persone che la attraversano si muovono in un paesaggio ovattato, sospeso e magico che regala un’atmosfera quasi onirica al racconto. Quello che però più sorprende è la continua mescolanza di oggetti, ambienti, elementi presi in prestito da decadi differenti, spaziando poi per accattivanti design fantascientifici e strutture steampunk, tutto mescolato da una scala cromatica tenue che rapisce lo sguardo.

Tales From The Loop scava nell’animo umano

L’impressione prevalente, a giudicare dal materiale visto in anteprima (solo gli episodi 1, 4 e 6), è quella di un’ambientazione fantascientifica strumentale al racconto della e sull’esistenza. Ovvero, i personaggi, calati in questo mondo dove le possibilità dell’essere sono innumerevoli, si confrontano con alcuni dei dilemmi più profondi dell’umanità. E se in alcuni casi l’esito è affascinante ma rimane distante dal coinvolgimento emotivo dello spettatore, in altri (l’episodio 4, ad esempio) esplode con una violenza trascinante e regala riflessioni esistenziali di grande peso.

A fronte a questa altalena emotiva, che può coinvolgere o meno lo spettatore a seconda delle corde che tocca di volta in volta, si nota una componente tecnica di grande raffinatezza in cui la regia si mette al servizio del piacere visivo legato alla bellezza della scenografia, esaltata da campi lunghi: una natura gloriosa che si fonde con elementi fantascientifici di grande appeal.

La colonna sonora di Philip Glass

Un altro elemento importante che fa da collante ed amalgama le storie differenti, per temi e toni, è l’accompagnamento musicale, che è stato affidato alla mano inconfondibile di Philip Glass e che arricchisce e arreda tutta l’opera.

Nonostante l’indiscussa bellezza estetica della serie e la profondità con cui affronta temi fondamentali dell’esistenza umana, Tales From The Loop potrebbe risultare ostica per quegli spettatori abituati a ritmi serrati ed esperienze visive più immediate.

Tuttavia, è proprio nell’andamento cadenzato ed elegante che la serie Prime Video rivela la sua più preziosa qualità: Tales From The Loop si traveste da racconto fantascientifico per scrutare con la punta di dita lunghe e sottili nell’animo umano, raccontandoci virtù, paure, traumi e timori con eleganza e delicatezza.

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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