The Walking Dead 7x11
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Dopo una breve parentesi di un paio di puntate, The Walking Dead 7×11, intitolata Hostiles and Calamities, riporta in primo piano Negan (Jeffrey Dean Morgan) e la sua crudeltà di leader dei Salvatori. Con lui ritroviamo anche Eugene (Josh McDermitt), preso prigioniero nel midsean finale perché il proprietario di Lucille ha fiutato il suo potenziale e vuole utilizzarlo per i suoi loschi scopi.

 
 

La storia di Eugene, da subito legata al personaggio di Abraham, è stata messa da parte per un po’, risultando prevalentemente poco interessante. Tuttavia, la crescita e lo sviluppo del personaggio hanno fatto sì che lui stesso riuscisse a capire alcune cose di sé che non sospettava affatto, Ad esempio che anche lui poteva avere coraggio e imparare a combattere. In questo caso, preso prigioniero da Negan, Euguene prova a giocare le sue carte. A differenza della prigionia di Daryl, la sua è apparentemente blanda, la sua apparente (e forse anche effettiva) mansuetudine lo rendono meno temibile del compagno con la balestra, ma forse Negan ha fatto un passo falso e il suo nuovo prigioniero, il nuovo membro della sua famiglia, potrebbe riservare diverse sorprese a noi e soprattutto al villain di questa stagione.

The Walking Dead 7×11 ci prepara a un colpo dis cena che forse arriva tardi

La piega dello show, con The Walking Dead 7×11, torna ai ritmi poco coinvolgenti della prima parte di stagione. Rick è indubbiamente il centro emotivo della serie, e quando ci limitiamo a dare voce ai personaggi circostanti, che escludono la sua presenza dalla puntata, è difficile tenere alto l’interesse dello spettatore affezionato.

È palese che gli showrunner stiano posizionando le pedine per uno stravolgimento della storia e delle dinamiche che arriverà a fine stagione, e non vediamo l’ora di assistervi, ma è anche vero che non si può costruire una stagione di 16 episodi su un singolo avvenimento finale, per quanto epocale possa essere.

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