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Le serie, molto più rapidamente del cinema, subiscono l’impatto di tutto ciò che accade nel mondo reale. Probabilmente, molte di esse non sarebbero state prodotte se alcuni fatti storici di grande rilevanza non fossero accaduti. Dall’11 settembre all’avvento di Obama, dall’uccisione di Osama Bin Laden al crash di Lehman Brothers fino ad arrivare all’elezione di Trump, gli eventi  hanno influenzato il piccolo schermo (ammesso che possa essere ancora definito così) dando vita a serie che sono in alcuni casi entrate nell’immaginario collettivo.

 
 

Il caso di 24 in cui Jack Bauer (Kiefer Sutherland), un agente del CTU, l’Unità Anti-Terrorismo, sventa attacchi diretti al potere e al governo degli Stati Uniti, è eclatante. Al momento dell’11 settembre erano stati già girati 5-6 episodi della prima stagione e la produzione proprio per l’effetto devastante della catastrofe delle torri gemelle dubitava che la serie potesse andare in onda.

Con i debiti accorgimenti 24 fu trasmessa il 6 novembre 2001 e nel giro di pochi mesi (anche per il suo innovativo storytelling in tempo reale) divenne uno dei tv show più amati. Negli anni la serie è stata soprattutto criticata per l’uso della tortura nei confronti dei terroristi (figlia dell’era Bush) e con l’avvento di Barack Obama, Howard Gordon, uno degli autori di 24, creò Homeland, progetto post-Guantanamo che affrontava il terrorismo in modo diverso ma altrettanto inquietante, mandando lentamente in pensione un Jack Bauer ormai alla deriva (rivitalizzato poi in una serie di 12 episodi per la gioia dei fan che sentivano la sua mancanza).

Oggi 24 ritorna con un nuovo protagonista e con una visione del terrorismo in cui Isis e Trump si fondono.

24 Legacy in Italia

24 Legacy (da stasera 2 marzo e ogni giovedì su Fox alle 21) mette in scena le vicende post-traumatiche dei veterani dell’Afghanistan, delle cellule dormienti dell’estremismo islamico,  quelle dei musulmani additati come pericoli pubblici solo per la loro fede religiosa, della politica corrotta e della lobby delle armi. Se la struttura da action series in real time rimane intatta (in gergo tecnico è definita “ticking time bomb”, la bomba orologeria che idealmente in ogni episodio rischia di esplodere) le questioni attuali, benché molto più romanzate che in Homeland, sono messe davanti agli occhi dello spettatore.

In 24 Legacy coinvolto in prima persona è l’ex soldato delle forze speciali Eric Carter (Corey Hawkins) che dopo avere tentato di vivere un’esistenza da comune mortale con la moglie si ritrova a dover tornare sul campo in veste non ufficiale per salvare le sorti del paese e di migliaia di vite umane.

I 17 milioni e mezzo di spettatori per il primo episodio di 24 Legacy andato in onda negli Stati Uniti sono la conferma che il modello di 24 è ancora vincente e rappresenta un’alternativa più “leggera”(ma allo stesso modo vincente), alle serie più impegnate che ormai dominano i palinsesti personali di ognuno di noi.

 

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