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È atteso per il 5 Marzo il debutto di American Crime, nuova serie della ABC che arriva in tv con uno sconfinato carico di aspettative. Alla luce infatti di una stagione esaltante ma non troppo, la rete della Disney re-inventa se stessa con questa serie tv che a tutti costi vuole emulare il fascino dei drammi come True Detective o The Killing. Presentata lo scorso anno nell’ambito del Roma Fiction Fest, American Crime dovrà lottare con le unghie e con i denti per affermare tutto il suo appeal. Tra il cast impreziosito di alcuni volti noti del panorama seriale, emerge una sempreverde Felicity Huffman che torna in una serie tv dopo la conclusione delle Desperate Housewives.

 
 

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American Crime è una serie tv innovativa soprattutto per la ABC che di solito trasmette prodotti decisamente più frivoli di questo; è un crime drama che sulla falsa riga di The Killing e tanti altri prodotti televisivi, cerca di analizzare e raccontare una società allo sbando attraverso un omicidio di un giovane ragazzo americano, sviluppando ben 4 punti di vista, permettendo così alla vicenda stessa di arricchirsi di particolari e sfumature caratteriali. La Huffman quasi irriconoscibile, è la madre del ragazzo ucciso che, divorziata dal marito molti anni prima, affronta questo triste momento a testa alta come solo una madre sa fare. Attorno al drammatico evento, si intrecciano altre storie che, seppur all’inizio fanno perdere il filo del discorso, danno enfasi ad un racconto emozionante che brilla per originalità e scaltrezza. Sembra quasi di stare a guardare un prodotto della HBO, perché American Crime non è affatto una serie tv da mandare in prima serata e soprattutto sulla rete della ABC. Il network generalista che si è sempre distinto per i suoi prodotti patinati come Castle, Revenge e l’innovativo Once Upon a time, con American Crime vorrebbe fare il salto di qualità, scrollassi di dosso quell’alone di soap-opera, e cercare di affermarsi in tv con prodotti all’avanguardia.

Lo show quindi merita di essere digerito, assaporato e gustato con cura, per quella marea di situazioni e sentimenti che in appena 40 minuti prendono vita nel pilot. Una serie tv di rara bellezza che, per una rete come la ABC, è un progetto fresco e nuovo, ma riuscirà a vincere la guerra degli ascolti? E’ ancora presto per dirlo, ma le previsioni non sono del tutto rosee. Questo infatti è uno show dedicato ai palati fini, ad uno spettatore esigente che in una serie tv cerca qualcosa di diverso e fuori dagli schemi; tutte caratteristiche che latitano tra le serie tv della ABC, ma proprio per questo motivo è da ammirare il fatto di come i vertici del canale stesso, hanno voluto osare producendo un drama sui generis, adatto ad un canale cable e sorretto da un cast convincente che emoziona fin nel profondo.

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Carlo Lanna
Nato e cresciuto in un piccolo centro vicino Napoli, Carlo fin da ragazzino, è rimasto sedotto dal mondo del cinema e dalle serie tv.  Lettore accanito di saghe fantasy (la sua preferita è Il Ciclo di Shannara), conosce a memoria le battute del film Marnie del grande Alfred Hitchcock; divoratore onnivoro di serie tv, è cresciuto tra la generazione di Beverly Hills e quella di Dawson's Creek anche se la sua serie tv preferita rimane Buffy. Adora tutto ciò che il regista JJ Abrams partorisce dalla sua mente, e vorrebbe essere il confidente di Steven Spielberg. Con una camera piena di gadget e DVD, Carlo si sente americano per adozione e coltiva il sogno di lavorare in una redazione giornalistica, ma soprattutto di  andar via dal piccolo centro dove vive per poter rincorrere il suo ormai più che ventennale sogno nel cassetto.