Il secondo episodio di American Horror Story si apre con il racconto di un massacro avvenuto nel 1968 per mano di Franklin, uno squilibrato con l’ossessione della vendetta verso le infermiere. L’uomo fingendosi ferito suona al campanello di Maria e Gladis, che non sapendo di essere oggetto della sua follia lo invitano ad entrare, e da lì per le due donne inizia l’incubo. L’uomo, uccide prima l’infermiera grassa, affogandola nella vasca da bagno del piano di sopra, poi la più giovane con una serie di coltellate alla schiena.
Le terapie con Tate continuano, ad interromperli sarà una chiamata dal passato per Ben, è Hyden (Denis O’Hare) una vecchia amante del dottore rimasta incinta. L’uomo per salvaguardare il suo matrimonio, con una scusa raggiunge la donna a Boston per convincerla ad abortire.
Vivian dopo la partenza del marito rimane sola in casa con Violet, diventando facili prede per tre squilibrati, che entrano in casa per emulare il loro idolo Franklin, lo squilibrato omicida del ’68. I malviventi cercano di ricreare le scene identiche, ma Violet con astuzia e con l’aiuto di Tate e della casa, elimina gli intrusi, riuscendo così a scappare.
Ben appena venuto a conoscenza dell’accaduto, prende il primo volo per Los Angeles e raggiunge la sua famiglia, abbandonando improvvisamente Hyden, nel bel mezzo dell’aborto. L’uomo tornato a casa, viene interrogato dalla polizia insieme a Vivien che dopo l’orrenda esperienza è decisa più che mai a vendere la casa.
Che rapporto hanno Constance, la domestica e Tate? Perché sembrano conoscersi? Chi è l’uomo con la tuta in lattice? Il bambino che aspetta Vivien è di Ben o dell’uomo nero? Riusciranno ad andar via da quella casa?
Seguendo questo secondo appuntamento si notano molti altri riferimenti a film cult di genere, come Carrie – lo sguardo di satana e il recente The Strangers, oppure riferimenti a noti fumetti e personaggi: Larry ( l’uomo sfigurato che consiglia Ben) che assomiglia ad Harvey Dent.