Siamo a un solo episodio dalla fine della prima stagione di Black Sails, la serie della Starz prequel de L’Isola del Tesoro di Louis Stevenson che tanti consensi ha raccolto nel corso di questi suoi primi sette episodi.
VII. si presenta subito come il classico “penultimo episodio”: i nodi vengono al pettine e la situazione del protagonista precipita, senza apparente via d’uscita, creando suspense per il finale. Il Capitano Flint (Toby Stephens) si connota sempre più come l’antieroe per eccellenza per la sua ambiguità costante e impenetrabile, che muove e manovra uomini, giuramenti e situazioni con lo sguardo fiero e il rischio perenne di vedersi crollare tutto addosso in un istante. Dopo la scomparsa sospetta e sconvolgente di Billy, Flint vede venir meno anche l’ultimo suo vero alleato a bordo della Walrus: Gates (Mark Ryan). “Possiamo perdonargli tutto, ma non Billy” sentenzia il nuovo timoniere Dufresnes (Jannes Eiselen), che subisce una vera e propria metamorfosi caratteriale, passando dalla timidezza e prudenza del contabile alla spavalderia e all’efferatezza del pirata navigato, di chi vede o tutto bianco o tutto nero. E poco importa se sia stato davvero Flint il responsabile della sorte di Billy. Ciò che conta è il dubbio. Lo stesso dubbio che può decidere la morte o la salvezza di John Silver (Luke Arnold), accusato dal “mezzo pazzo” Randall di aver rubato la tabella di marcia segreta e di aver taciuto tutto fin dall’inizio, determinando così la morte di Singleton e tutti i guai che ne sono conseguiti.
La ciurma si divide tra chi sa e tace e chi sospetta. In mezzo ci sono le spie. Ma anche stavolta John salva la pelle, grazie all’inaspettata natura calcolatrice di Randall, che forse in fondo in fondo così stupido non è. Il personaggio di John conferma dunque un’ennesima volta la sua ineguagliata capacità di agire sempre tra le due parti opposte del mondo. E se da un lato appare esposto al doppio dei rischi, dall’altro può ambire senza dubbio al doppio dei ricavi. E questa è l’unica cosa che conta per lui. Nel frattempo Charles Vane (Zach McGowan) si impegna in un faccia a faccia con Barbanera e col suo passato. Quando l’inquietante pirata decise di ritirarsi sulla terraferma per fondare una comunità di legnaioli, l’allora giovanissimo Vane era di casa (l’ormai celebre tatuaggio a forma di croce che ha sul petto ne è la prova). Regolare i conti per lui vuol dire mettere su una ciurma con i suoi vecchi “compagni” per spodestare Eleanor (Hannah New) e impadronirsi di Nassau. Nella storia originale Vane incontrò Barbanera nell’ottobre del 1718, sul lato meridionale di Ocracoke Island, per convincerlo ad aiutarlo ad assediare la città di Nassau, ma Edward rifiutò. Potete immaginare come sia finita. Intanto la Walrus lascia il porto alla caccia del sospirato “tesoro”. La rotta conduce all’Urca de Lima. E al gran finale. Lo spettacolo è garantito.