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Avevamo lasciato lo scorso episodio alle soglie di una sequenza spartiacque, mentre Jesse Pinkman inondava di benzina l’abitazione del maestro Heisenberg. Scena che aveva subito riportato alla mente il flashforward di Blood Money, in cui ci era stata mostrata casa White totalmente distrutta e abbandonata. Che sia Jesse la causa di tale devastazione non è al momento rilevante quanto la presa di posizione che il ragazzo finalmente ha compiuto contro Walt. Solo l’occhio di riguardo che Jesse ha da sempre avuto per i bambini poteva smuoverlo. Realizzate le vere dinamiche dell’avvelenamento di Brock l’ira del giovane Pinkman è pronta a scatenarsi. Rabid Dog è l’insieme delle conseguenze del furore cieco di Jesse. Walt dovrà trovare in fretta una soluzione per riportare l’ex socio dalla sua parte o renderlo innocuo. Hank sa bene quanto Pinkman possa essere importante per le sue indagini e non può perderlo d’occhio.

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Rabid Dog ripropone domande chiave della serie, lentamente esasperate fino ai culmini di questi ultimi episodi. Prime fra tutte: cosa si è disposti a fare pur di ottenere ciò che si vuole? Quanto può spingersi a fondo la natura umana per raggiungere i propri obbiettivi? I protagonisti si avvicinano a scelte estreme, incompatibili con alcun compromesso. Hank e Jesse sono ormai due minacce tangibili e letali per Walt e l’unica scelta possibile sta diventando la loro eliminazione. Dopo Saul (Bob Odenkirk), ora anche Skyler (Anna Gunn) sta iniziando a comprendere quanto le vie di salvezza stiano tutte confluendo in quest’unica opzione. Per la donna la risposta alla domanda andrà trovata nel capire fino a che punto potrà appoggiare il marito. Hank (Dean Norris), dal canto suo, ha già scelto di schierarsi apertamente contro Walt (Bryan Cranston), soprattutto se dovesse avere dalla sua parte la testimonianza di Pinkman. L’agente DEA è deciso a raggiungere il proprio obiettivo, anche a costo di mettere in pericolo la vita del testimone. Mentre Skyler e Hank sarebbero pronti a sacrificare Jesse (Aaron Paul), paradossalmente proprio Walt è l’unico cui il ragazzo sta a cuore, coerentemente a quella sorta di sentimento paterno che il professore di chimica ha sempre avuto per l’ex socio. Proprio lo spietato Heisenberg, per una volta, sembra riluttante all’idea di assassinare le minacce Hank e Jesse. La famiglia fu la molla che lo spinse verso la mutazione in Heisenberg e toccare uno dei due contendenti sembra ancora troppo. Gli eventi stanno girando vorticosamente, ingarbugliandolo in una strada senza vie d’uscita. Heisenberg dovrà prendere ancora il sopravvento su Walter White per sopravvivere. Mentre Jesse si sta schierando, ironicamente, contro l’unica persona che, in fondo, si cura di lui.

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Sam Catlin scrive e dirige Rabid Dog seguendo le linee guida, ormai visibili, di uno stile che Breaking Bad ha mantenuto per tutto il corso della serie. L’episodio alza nuovamente l’asticella drammatica, introducendo dialoghi di maggior profondità rispetto alle scorse due puntate. Mentre le sequenze si susseguono, lo spettatore non può che domandarsi cosa passi per la testa dei protagonisti, costantemente in bilico tra due possibili scelte, prima delle svolte inattese e sorprendenti che spesso hanno contraddistinto Breaking Bad. Questa volta la strada di Jesse era segnata già da diversi episodi ma la prevedibilità del filo narrativo non intacca minimamente le grandi aspettative per l’atteso finale di stagione. Siamo al giro di boa di questa seconda parte di quinta, e ultima, stagione. Dopo quattro episodi a loro modo preparatori ci aspetta una corsa funambolica e adrenalinica fino a quel finale per cui lo stesso Vince Gilligan ha ammesso di aver pianto. Andando con ordine, non resta che attendere il prossimo episodio, intitolato Tohajiilee, nome di una riserva Navajo situata in New Mexico. Presumibilmente la prossima tappa di Breaking Bad.

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